Quel gran genio di Leonardo protagonista al Cicapfest

Forse avete sentito dire che Leonardo da Vinci gestiva un ristorante a Firenze, che era un eretico e che tra le sue tante invenzioni c’è anche la bicicletta. Ebbene, sono tutte bugie.
«Leonardo era un genio e un precursore della modernità, ma proprio a causa dei suoi mille interessi gli sono state attribuite anche tantissime cose che poi si sono rivelate false». A parlare è Massimo Polidoro, segretario del CICAP, autore di Leonardo. Il romanzo di un genio ribelle e direttore del CICAP Fest, il Festival della scienza e della curiosità, che torna a Padova dal 13 al 15 settembre. E sarà proprio al CICAP Fest che si parlerà di Leonardo da punti di vista insoliti e divertenti.
«Quando qualcuno mi chiede se c’è una persona che vorrei intervistare, se avessi la bacchetta magica rispondo sempre: Leonardo» dice Piero Angela, ospite d’onore del CICAP Fest, che del genio toscano è da sempre un grande ammiratore e a lui ha dedicato più di uno speciale televisivo.
«Il tema del Festival di quest’anno» spiega Polidoro «è la curiosità, che unisce tanto la figura di Leonardo, dalla cui morte ricorrono 500 anni, quanto lo sbarco sulla Luna, che quest’anno compie 50 anni. E Leonardo era davvero curioso di tutto, come racconteranno i nostri relatori, ma di certe cose non si è mai occupato».
Come della cucina. Alcuni anni fa è stato attribuito a lui il “Codice Romanoff”, un trattato di cucina rinascimentale ritrovato in Russia, contenente ricette e la storia del ristorante di Leonardo. «Una storia divertente, si diceva che per arrotondare, quando era ancora a Firenze, Leonardo avesse aperto una locanda insieme a Botticelli, dove i due offrivano porzioni molto ridotte, quasi da “nouvelle cuisine”. Ma la verità è che quel codice non esiste: era la burla dell’autore di Candid Camera, il celebre programma tv di scherzi».
In tanti però ci sono cascati, così come tanti ancora credono ai messaggi nascosti nell’Ultima Cena che farebbero di Leonardo un eretico. Il celebre romanzo di Dan Brown, infatti, raccontava che Leonardo vi avesse ritratto la Maddalena quale sposa di Gesù, un’affermazione che creò uno scandalo (e un successo di vendite per il libro) senza precedenti.
«Ancora oggi la gente va al Cenacolo di Milano chiedendo indicazioni per riconoscere Maddalena, ma semplicemente non c’è» continua Polidoro. «La figura dai tratti dolci, alla destra di Gesù, è l’apostolo Giovanni, che in tutta la storia dell’arte è sempre stato ritratto così, più giovane e delicato degli altri. Così come non c’è nel dipinto nulla che farebbe di Leonardo un eretico».
E la bicicletta? Compare in un disegno un po’ rozzo tra le carte di Leonardo: davvero è una sua invenzione? «Purtroppo no, è stata aggiunta da qualcuno a fine Ottocento, per motivi ignoti. Leonardo ha immaginato tante cose che poi sarebbero diventate una realtà, dal paracadute al sommergibile, ma la bicicletta non è tra queste. Il fatto è che tante cose di lui non le conosciamo e, dunque, con tutti i misteri reali che lo circondano c’è sempre qualcuno che se ne inventa di nuovi» conclude Polidoro.
Al CICAP Fest si parlerà anche con lo storico della scienza Francesco Paolo de Ceglia della passione di Leonardo per l’anatomia, studio che ha anticipato di una cinquantina d’anni il lavoro di Andrea Vesalio a Padova. Lo scrittore Marco Malvaldi racconterà che “detective” sarebbe stato Leonardo, mentre il paleopatologo Francesco Maria Galassi risalirà alle malattie che afflissero sia Leonardo che Michelangelo, presentando in anteprima assoluta l’impronta digitale del Buonarroti acquisita con le tecniche della polizia scientifica.
Ma Leonardo è solo uno delle decine di argomenti che saranno affrontati al CICAP Fest, la manifestazione che animerà il centro della città con oltre 200 incontri gratuiti.
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