«Quell’autovelox non è omologato» Multa annullata dal giudice di pace

Il consigliere Luciani: «C’è il rischio di altri ricorsi e danni alle casse comunali». La Polizia locale: «È tutto  in regola, faremo appello» 

Il consigliere comunale leghista Alain Luciani riaccende la polemica sugli autovelox. L’esponente della minoranza, che su questo tema ha criticato a più riprese l’amministrazione Giordani, presentando anche un esposto alla Procura, ha portato a sostegno delle sue tesi una recente sentenza di un giudice di pace di Padova che ha accolto il ricorso di un automobilista contro una sanzione amministrativa per eccesso di velocità, rilevato dall’autovelox modello “106 premium plus” . Il nodo della questione, secondo la sentenza, depositata lo scorso 28 giugno dal giudice di pace Antonio Bordin, sta nella differenza tra apparecchio “approvato” ed “omologato”. Una condizione, la seconda, che non sarebbe stata garantita.

Per la Polizia locale, che ha annunciato appello, l’apparecchiatura è invece in funzione «con tutti i criteri previsti dalle leggi». «Alla luce della produzione documentale della parte resistente, è emerso come l’apparecchiatura utilizzata non risulti aver conseguito l’omologazione da parte del competente Ministero, bensì una mera approvazione ministeriale», ha invece osservato il giudice di pace. Per Alain Luciani si rischia una pioggia di ricorsi: «Il mio esposto ha costretto l’amministrazione ad aggiornare questo tipo di autovelox, alla luce delle nuove normative, ma a quanto pare manca la procedura di omologazione dei nuovi modelli. C’è il rischio che molti altri automobilisti presentino ricorsi alla luce di questa sentenza, con gravi conseguenze per le casse comunali».

«La sentenza del giudice di pace non è definitiva e sarà proposto appello al tribunale di Padova nei tempi stabiliti dalla legge», ha commentato attraverso una nota stringata il Comando della Polizia locale. «Il giudice disquisisce sui termini omologato e approvato, noi abbiamo la documentazione che stabilisce che l’apparecchiatura è in funzione con tutti i criteri previsti dalle leggi. La costante giurisprudenza è favorevole alla tesi sostenuta dal Comune di Padova. Le rilevazioni nel territorio comunale sono svolte nella più totale conformità».


 

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova