«Questo è un disastro per bar e ristoranti vogliamo lavorare, non essere assistiti»

ABANO TERME
«Un danno che rischia di essere irreparabile». Claudio Lazzarini, presidente mandamentale dell’Ascom Confcommercio di Abano Terme è sconcertato. «Eravamo tutti convinti che l’11 maggio sarebbe stata la data limite per la nostra ripartenza. Invece ci troviamo di fronte a un allungamento dei tempi che, francamente, ci taglia le gambe».
«I negozi», continua, «nella stragrande maggioranza saranno costretti a tenere le serrande abbassate fino al 18 maggio ma bar e ristoranti sono stati rinviati addirittura al 1° giugno. È un danno enorme per tutte le attività economiche ma è un danno soprattutto per il nostro bacino termale che vive di turismo e che già adesso sta contando perdite senza precedenti».
«Ciò che non si capisce», mette in luce Lazzarini, «è come si siano addirittura by-passate le classificazioni dell’Inail che mettevano, ad esempio, il comparto dell’abbigliamento, come quelli a più basso rischio e come non si siano valutati i dati epidemiologici del Veneto nell’ipotesi di una ripartenza differenziata per regioni».
«Noi», conclude, «eravamo e siamo pronti per una ripartenza in sicurezza. Ci venga data questa possibilità. Pur chiedendo a gran voce contributi a fondo perduto, noi non vogliamo essere degli assistiti. Vogliamo poter lavorare».
Intanto un segnale di speranza lo vogliono dare i ristoratori delle terme e dei colli, costretti ad attendere il primo giugno per la riapertura. Da qualche giorno ha aperto con la formula take away e consegne lo storico ristorante La Scala di Abano. «Riapro per mantenere il contatto con i clienti e per consentire soprattutto ai miei dipendenti di lavorare e di prendersi qualcosa», dice il titolare Diego Farisato. «È difficile pensare a grandi guadagni, ma un segnale andava dato. Per l’occasione ho elaborato un menù con anche due pacchetti completi».
Riaprono con la stessa formula i due ristoranti della famiglia Legnaro: Ballotta di Torreglia e Osterie Meccaniche di Abano. “Da domani parte il servizio di consegne a domicilio, entro i 15 km, e in loco, e in questo caso abbiamo scelto come base le Osterie di Abano. Abbiamo preparato due menù singoli e un menù incrociato tra i due ristoranti. Ci siamo in attesa di poter ritornare a salutare i nostri clienti nei nostri ristoranti», dice Fabio Legnaro. —
F. Fr.
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