«Questo significa fallire lo Stato non ci sta aiutando»

Eddy Ashikja dopo aver appreso la notizia della chiusura e della multa. «Ci mette in grande difficoltà perché facciamo servizio mensa»
CESARO - FOTOPIRAN - TEOLO - RISTORANTE ENOTECA AI COLLI
CESARO - FOTOPIRAN - TEOLO - RISTORANTE ENOTECA AI COLLI

TEOLO

«Questo significa fallire, non ci sono alternative. Senza aiuti da parte dello Stato e con il fiato sul collo ogni santo giorno delle banche, non ci resta che abbassare per sempre le serrande». Eddy Ashikja, titolare dell’Enoteca Ai Colli di Teolo prende assai male la notizia che il suo locale in località La Croce di Praglia, dopo la visita dei carabinieri poco dopo le 22 di sabato sera, dove hanno trovato 12 clienti dei 20 totali dell’intera serata che stavano consumando la cena al tavolo, dovrà pagare 400 euro di multa e chiudere l’attività per 5 giorni.

«Dal 2001 ad oggi ho avviato in mezza Europa 24 locali, questo però è l’ultimo, non ho più il coraggio di andare avanti», afferma il ristoratore. «Colleghi che gestiscono locali in altri paesi europei ricevono 25.000 euro al mese di ristoro. Noi non abbiamo avuto ancora nulla. Al contrario ci hanno fatto investire soldi sui dispositivi per il rispetto delle norme di sicurezza e ora ci fanno chiudere. Come facciamo a far fronte alle spese fisse che per un’attività come la nostra ammontano a 4 mila euro al mese?».

Il ristorante dopo la visita di una pattuglia di carabinieri della stazione di Montegrotto Terme di sabato sera, ieri a mezzogiorno ha aperto solo per gli ospiti dell’attività collegata di bed&breakfast. «Avevamo 16 prenotazioni di clienti esterni che abbiamo deciso di rifiutare. Il provvedimento di chiusura per 5 giorni ci mette in difficoltà anche perché abbiamo degli accordi con alcune ditte e lavoratori a partita Iva per il servizio di mensa aziendale a pranzo. Farci chiudere è assurdo, ci sono in questo periodo di pandemia migliaia di persone accalcate sulle navi da crociera, centinaia sui bus del servizio pubblico in 40 metri quadrati e se la prendono con il sottoscritto che faccio sedere ai tavoli 60 clienti in 500 metri quadrati di sala».

Eddy Ashikja, che gestisce l’attività di via 4 Novembre con la moglie Teodora, ha aderito alla protesta “#IoApro1501”. —



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova