Radiato per atti di pedofilia psicologo ritorna fra i bambini

TEOLO. Quasi dieci anni fa la condanna in primo grado, confermata dalla Corte d’appello di Venezia l’8 marzo 2005 e poi diventata definitiva. Una condanna a tre anni e dieci mesi di reclusione per un reato gravissimo, violenza sessuale su minore. Il tempo ha annebbiato quel ricordo, se non addirittura cancellato dalla memoria collettiva. E lui, il dottor E.R., oggi sessantaquattrenne di Teolo, è tornato a esercitare il vecchio mestiere di psicologo tra i bambini. Nonostante la radiazione dall’albo professionale. Una radiazione che nessuno sapeva. È stata una donna a “incastrarlo”, la mamma di un piccolo che non aveva apprezzato l’atteggiamento di E.R. con i bimbi. E, forse disturbata come da un presentimento, ha voluto andare a fondo controllando se quell’uomo fosse realmente iscritto all’Albo. È allora che la “bugia” è venuta a galla. E così E.R. si ritrova protagonista di un’inchiesta per esercizio abusivo della professione avviata dal pubblico ministero padovano Sergio Dini. È nel 2008 che E.R. torna in pista. E riprende in mano il mestiere di psicologo che era stato costretto a lasciare in forza di quella sentenza penale seguita, inevitabilmente, dal procedimento disciplinare dell’Ordine degli psicologi conclusosi con l’irrogazione della sanzione più forte, quella appunto della radiazione. Sanzione che consiste nell’impossibilità di esercitare la professione in quanto non si può più essere iscritti all’albo dopo la condanna, con sentenza definitiva, a una pena detentiva non inferiore a due anni per un reato non colposo. E.R. riesce ad avere un contratto di collaborazione con scuole materne e per l’infanzia, sia pubbliche che private, nella Bassa Padovana. Forse nessuno dei vertici degli istituti scolastici conosceva il suo passato? Forse era stato lui stesso a tacerlo e a nasconderlo? Possibile che non abbia mai dovuto esibire un qualche documento che attestasse la sua regolare iscrizione all’albo degli psicologi? Per anni tutto è filato liscio finché quella mamma ha notato i particolari approcci dello psicologo con i piccoli. Approcci che a lei, pure psicologa, non piacevano. Insospettita, ha cercato in “rete” qualche informazione sul dottor E.R.. In particolare, è andata a verificare se risultasse la sua iscrizione all’albo professionale. Sorpresa: E.R. non risultava iscritto. E non avrebbe potuto esercitare. Immediatamente ha segnalato l’accaduto con un esposto alla procura della Repubblica e il caso è finito sul tavolo del pm Dini.
Ora il magistrato ha delegato una serie di verifiche alla Polizia giudiziaria. Ci sono da chiarire vari aspetti della vicenda anche per accertare la commissione di eventuali altri reati. Tra questi, come sia stato possibile che E.R. abbia ottenuto incarichi professionali dalle scuole.
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