«Radici e fasioi» alla conquista di Macao

Antonio Roccon, Gran Maestro
Antonio Roccon, Gran Maestro
Neanche fossero crociati, con lunghi mantelli, stendardi, stemmi e medaglie, sono partiti da Susegana, un borghetto medievale della marca trevigiana alla volta di Macao per convertire la Cina ai "radici e fasioi". Ospiti del Governo di Macao che ha pagato viaggio vitto e alloggio alla singolare delegazione per affiliarsi alla Confraternita. Stiamo parlando di Ceuco, il Consiglio Europeo delle Confraternite Enogastronomiche. «A Macao abbiamo portato l'enogastronomia europea» spiega il Segretario Generale, Antonio Roccon, Gran Maestro della Congrega dei Radici e Fasioi. I vertici del Consiglio sono occupati da gran maestri, tutti ambasciatori di qualche delizia. «Il Presidente Carlos Martin Cosme è Gran Maestro del vino Utiel Requena» spiega Roccon. E spulciando tra riviste internazionali si leggono stravaganti notizie come... il Presidente visita il Cavalierato del Raviolo. «A Macao ci sono state solo cerimonie ufficiali» pontifica Roccon, che poi traduce: «Pranzi, cene e degustazioni». C'è da chiedersi come gli ortodossi del cibo padano abbiano trovato il cibo cantonese. «Ottimo», risponde a sorpresa, «la cucina a vapore è molto salutare». Roccon racconta di aver fatto assaggiare il baccalà alla vicentina al Segretario di Stato della Confraternita che, di fronte alla polenta, si chiedeva che meravigliose patate avessero i veneti. Per raggiungere l'estasi quando gli è stato servita un'ombra di Raboso. Il prossimo appuntamento è il 16 gennaio a Susegana: delegazioni di spagnoli, portoghesi e macaensi saranno introdotte al culto dei radici e fasioi. Ma ci sarà un ingrediente segreto a far la fortuna di questo piatto? «L'amore - dice Roccon - tempo, dedizione e prodotti di grande qualità». I fagioli sono quelli di Lamon, l'aceto di vino se lo fanno quelli della confraternita, l'olio è quello di Sua Altezza Serenissima la Principessa Isabella di Collalto, che ospiterà i devoti a castello. Al tempo della globalizzazione, dei China Express che sfornano involtini primavera al poliuretano, si rimane un po' allibiti di fronte al gemellaggio con una Cina che tutto profana, eppure: «In Cina ho trovato un ottimo radicchio castellano e chioggiotto - racconta Roccon - La globalizzazione farà solo del bene. Si va diffondendo ovunque la cultura della qualità in tavola».  

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