Radioterapia a Schiavonia compiuto il passo decisivo

Via libera della commissione Sanità veneta alla concessione del terreno allo Iov A nord del nuovo ospedale saranno costruiti quattro bunker sopraelevati
Di Nicola Cesaro
Schiavonia (PD), 17.11.2014 Trasferimento del pronto soccorso all'ospedale di Monselice a quello di Schiavonia, ph. Zangirolami. Nella foto: ingresso
Schiavonia (PD), 17.11.2014 Trasferimento del pronto soccorso all'ospedale di Monselice a quello di Schiavonia, ph. Zangirolami. Nella foto: ingresso

MONSELICE. La Radioterapia di Schiavonia diventa sempre più realtà. Ieri la commissione Sanità della Regione ha approvato la concessione, in diritto di superficie, di un terreno - posto a nord dell'ospedale "Madre Teresa" - da parte dell'Usl 6 Euganea allo Iov di Padova. Lì sarà costruito il nuovo fabbricato che ospiterà la Radioterapia, reparto nuovo di zecca all'avanguardia che di fatto sarà una costola dello Iov. Ne dà notizia il consigliere regionale di Forza Italia Massimiliano Barison: «Si tratta di una delibera importantissima per il territorio perché di fatto dà il via al progetto definitivo e alla realizzazione dei lavori del nuovo centro. Un novità che qualifica ulteriormente l’ospedale di Schiavonia ma che, soprattutto, porta un servizio sanitario di eccellenza vicino ai cittadini. Un centro utile non solo per i residenti della Bassa, ma per tutti i pazienti padovani costretti in alcuni casi a spostarsi in sedi lontane per fruire del servizio». Il progetto prevede l'attivazione di due acceleratori lineari per l'effettuazione di trattamenti di Radioterapia in ambito oncologico. Il centro sarà dotato di tutte le strumentazioni elettromedicali per l'esecuzione dei trattamenti con i più avanzati livelli di qualità: un Tac-simulatore, un laboratorio per il set-up del paziente, un sistema di calcolo dosimetrico, un set di strumenti per il controllo e la verifica dei trattamenti. Il tutto gestito dall'Istituto Oncologico Veneto. Il centro di Radioterapia, per motivi di sicurezza, sarà collocato in quattro bunker sopraelevati, in ambienti quindi dotati di particolari caratteristiche tecnico-edili tali da consentire adeguata protezione contro le radiazioni ionizzanti. A realizzare l’opera, accanto all'ospedale unico, sarà l'associazione temporanea d'imprese composta da Bettiol srl di Bolzano (in qualità di capocommessa), Atheste Costruzioni srl di Este e Battistella Costruzioni srl di Sant'Urbano. Lo stabile accoglierà le sale per le sedute di terapia (quattro bunker), un'area con un tomografo assiale computerizzato, uno spazio con cinque ambulatori per le visite, un'altra porzione dedicata agli operatori. L'auspicio era quello di cominciare i lavori già entro il 2016. La Regione ha finanziato il progetto con 6 milioni di euro. Chiude Barison: «Entro due anni lo Iov potrà contare su questo nuovo centro».

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