Radisson, Sporting e Splendid i tre hotel passano di mano

Galzignano TERME. C’è la data per il ‘closing’, cioè per la chiusura della compravendita relativa ai quattro hotel di Galzignano (tre aperti e uno chiuso da molti anni). Mercoledì 5 febbraio i tre curatori fallimentari di Roma e il notaio s’incontreranno con i rappresentanti della società vincitrice dell’asta per firmare il rogito, che sancirà il passaggio di proprietà del resort turistico di viale delle Terme, più la partecipazione nella misura del 100% del capitale sociale della GHG Resorts Srl.

La chiusura della compravendita sarebbe dovuta avvenire la settimana scorsa, ma le procedure amministrative hanno portato allo slittamento della fatidica data, che metterà la parola fine al fallimento dichiarato con la sentenza dell’aprile del 2018, emessa dal Tribunale di Roma nei confronti della Galzignano Terme Golf & Resort S.r.l. Dopo quattro mesi dall'aggiudicazione e prima della scadenza dei 180 giorni richiesti dalla legge, avverrà il passaggio di mano dalla curatela al soggetto vincitore della gara svoltasi il 19 settembre presso uno studio notarile di Roma.

La società milanese “1610 REO CO Srl”, unica partecipante, si è accaparrata prima in via provvisoria e poi definitiva, il resort nato in zona Civrana alla fine degli anni ‘60 e composto dai quattro hotel, dal Revital Center, dai campi da tennis e da calcetto, dal club house, dal campo da golf, dalla chiesetta, dall'autolavaggio, dai sette negozi, dall'ufficio commerciale e dai terreni agricoli, mettendo sul piatto una cifra vicina ai 13 milioni di euro, cioè il 75% del valore di base. Questa società veicolo fa capo al fondo d’investimento statunitense York Capital, celebre per la trattativa che avrebbe dovuto condurre all’acquisto poi sfumato dell’U.C. Sampdoria. Tornando agli alberghi della zona Civrana, il Radisson Majestic, lo Splendid e lo Sporting, sono tutti stabilimenti di categoria quattro stelle. I tre hotel aperti impiegano a pieno regime circa 120 lavoratori; tutti si attendono un rilancio dell’attività. —

Piergiorgio Di Giovanni