Ravazzolo nega per 8 ore «Al telefono solo battute»

Il dirigente dell’Università interrogato in procura sulle presunte mazzette Sul contenuto delle intercettazioni ha dato la sua versione: tutto travisato

Otto ore per negare tutto. L’ingegnere vicentino Ettore Ravazzolo, 58 anni di Valdagno, dirigente dell’area Sicurezza e Edilizia dell’Università che ha il controllo di tutti i lavori edili nell’Ateneo è stato interrogato fino alle 22 di mercoledì dalla polizia giudiziaria nell’ambito dell’inchiesta per concorso in corruzione e turbativa d’asta sulle manutenzioni nell’Università. Nel lungo interrogatorio, assistito dall’avvocato Giuseppe Pavan, ha respinto gli addebiti. Gli è stato chiesto conto dei circa dieci capi d’imputazione formulati dalla procura e dal pubblico ministero Sergio Dini. Messo alle strette sul testo di decine e decine di intercettazioni, per gli investigatori la prova provata di accordi che nulla hanno di regolare, le avrebbe definite “chiacchiere da bar”. Di mazzette e regalie ha assicurato di non sapere nulla. A suo dire decideva e seguiva i procedimenti di lavori e piccole assegnazioni, il Rup. Lui firmava ma non seguiva nulla, delegava. Ha sottolineato più volte che mai è venuto meno ai suoi doveri d’ufficio e ha sempre agito nell’interesse dell’Università.

La stessa linea seguita dall’imprenditore Massimiliano De Negri, 48 anni di Santa Margherita d’Adige. L’impresario – finito agli arresti domiciliari, poi alleggeriti nella misura del divieto di dimora e ora tenuto solo all’obbligo di firma tre volte alla settimana nella caserma dei carabinieri - non ha fatto nessun passo indietro. Qualche ammissione o qualche forma di collaborazione con gli investigatori? Nemmeno l’ombra. Secondo le 215 pagine dell’ordinanza che aveva ordinato gli arresti sia del superdirigente. La procura è decisa a chiudere l’inchiesta entro l’estate, tirando le somme di un’indagine che avrebbe stanato il malaffare negli appalti pubblici: si è partiti dal Bo ma si è arrivati alla Provincia. Nel 2017 il rettore Rosario Rizzuto aveva trasmesso in procura un esposto dopo aver ricevuto la segnalazione di un impresario espulso da ogni lavoro di manutenzione. Intercettazioni telefoniche, ambientali e in rete avevano svelato il meccanismo di funzionamento dei lavori spartite fra le ditte di un comitato d’affari vicino a Ravazzolo, in violazione dell’obbligo di rotazione quando la gara non c’è. All’alba del 15 novembre scorso scatta l’operazione “università pulita” con l’arresto di Ravazzolo e De Negri (altri indagati sono in stato di libertà). Ravazzolo entro breve terminerà il suo incarico al Bo, era a tempo determinato.

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