Rave illegale nella chiesa sconsacrata a Padova

Blitz in via Messico, ritirate 20 patenti: il divieto della questura aggirato dagli organizzatori grazie a Facebook. In arrivo multe e denunce
VIA MESSICO. Il blitz della Guardia di Finanza durante il rave party
VIA MESSICO. Il blitz della Guardia di Finanza durante il rave party
PADOVA. Centinaia di ragazzi, alcol a go go, droga di tutti i tipi, musica a tutto volume, gestori di eventi senza scrupoli e una chiesa sconsacrata come location. Questo il cocktail esplosivo che stava per essere servito venerdì notte a chi si stava recando al rave party organizzato dal Flow (non autorizzato dalla questura) e disinnescato dai militari della Guardia di Finanza diretti dal capitano Luca Modestino Gelormino e dagli agenti della polizia amministrativa di Paola Marinelli.


Gli organizzatori (il Flow è un marchio dietro al quale si cela un gruppo di giovani specializzati nella creazione di eventi), bypassando il diktat della questura e grazie a Facebook, avevano trovato un nuovo spazio dove dare vita al rave, spostandolo dall'Eclipse di Limena (dove inizialmente era in programma) alla chiesa (sconsacrata) di San Clemente in via Messico in zona industriale, spazio gestito dall'associazione Teatro continuo (estranea alla vicenda) che lo ha concesso per i mesi estivi ad alcuni gestori di bar del centro storico, che hanno ottenuto la possibilità di aprire alcuni chioschi come «risarcimento» della loro esclusione dai Bastioni, il locale estivo vicino all'Appiani gestito da Federico Contin, che ieri sera, durante il blitz è stato chiamato per parlare con gli agenti.


Desolante il quadro emerso dopo le perquisizioni che hanno permesso a Finanza e polizia di Stato. Quasi duecento i giovani fermati e perquisiti dai militari, ventuno dei quali sono stati trovati in possesso di droga: cocaina, hashish, marijuana, ma anche ketamina (medicinale per cavalli utilizzato incoscientemente per lo sballo) e mdma, ovvero ecstasy (un ragazzo aveva in tasca 10 pasticche, difficilmente per uso personale). Non solo: altre nove persone sono state sottoposte all'etilometro e sanzionate con il ritiro della patente perché ubriache. Si tratta di giovani di età compresa fra i 18 e i 23 anni (c'erano anche due pullman arrivati da Vicenza e da Milano).


«Io non c'entro con questa faccenda - irrompe il giorno dopo Federico Contin - sono andato lì perché chiamato dai baristi ingenui. Io fornisco loro solamente le utenze. E l'autorizzazione per tenere aperti i chioschi è scaduta proprio a mezzanotte di venerdì. Evidentemente qualcuno ha chiesto ai gestori di poter utilizzare il posto per fare una festa. Solo che nessuno ha chiesto se avevano o meno le autorizzazioni».

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