Razzia al calzaturificio spariti scarpe e stivali per oltre 50 mila euro

Furto su commissione alla Maretto: banda di professionisti mette ko tutti gli allarmi e si dilegua con 500 paia griffate

VIGONZA

Un furto a 4 zeri è stato messo a segno ieri notte nella zona artigianale di Peraga, ai danni del calzaturificio Maretto fondato nel 1954 dal maestro calzaturiero Gaetano Mescalchin. La Corrado Maretto attualmente ha sede e fabbrica in via Colonnello Varisco, una strada chiusa dove si trovano diverse altre aziende.



È avvenuto verso le 5 del mattino, quando la zona era ancora deserta. I ladri hanno forzato il cancello carraio e sono entrati nel cortile, probabilmente a bordo di un mezzo. Per non essere ripresi ed evitare che arrivassero i carabinieri e la vigilanza privata hanno messo fuori uso le telecamere e spaccato l’allarme. Poi hanno fatto saltare le chiusure della porta d’ingresso che immette direttamente in fabbrica e hanno fatto man bassa di tutte le scarpe sistemate sui carrelli, pronte per essere spedite alle varie griffe per le quali la Maretto lavora. Il segnale d’allarme deve essere comunque partito, perchè poco dopo è arrivata la vigilanza privata, che si è trovata davanti al fatto compiuto. I ladri si erano già volatilizzati con un bottino consistente.



«Per fare in fretta si sono portati via i carrelli con sopra le calzature, circa 500 paia tra stivali, scarpe e sandali. Tutti di alta gamma, per un valore che stiamo ancora quantificando», dichiara la contitolare della ditta. Considerato che la Maretto ha come principale obiettivo la qualità della propria produzione, non si fatica a capire che il valore delle calzature trafugate, molto richieste e facili da piazzare sul mercato nero, potrebbe arrivare a 50 mila euro. Il colpo è stato velocissimo. «Ci hanno messo meno di 9 minuti, l’allarme è scattato alle 5.01, la vigilanza è arrivata alle 5.10», aggiunge l'imprenditrice, «impossibile capire quanti erano, le telecamere non hanno ripreso».

Sul posto anche i carabinieri, che hanno perlustrato l'intera zona rinvenendo i carrelli a poca distanza, vuoti. È il primo furto che la Maretto patisce. Ed è chiaramente su commissione, perpetrato da una banda organizzata e informatissima. Il calzaturificio è assicurato, ma non è certo che la copertura sia totale. —

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova