Rc-auto, la scelta morale di Marcato

«Ho difeso le tasche dei padovani ma quei tre milioni facevano comodo»
LEGHISTA IN PROVINCIA. Roberto Marcato ha detto no sull’Rc-auto
LEGHISTA IN PROVINCIA. Roberto Marcato ha detto no sull’Rc-auto
 «Certo con tre milioni di gettito extra avremmo accelerato alcuni pagamenti, ma questa decisone avrebbe pesato sulle tasche dei padovani» mette subito in chiaro Roberto Marcato. «Una scelta moralmente e politicamente inaccettabile, non un dietrofront dell'ultimo istante».
 Il vice presidente leghista della Provincia di Padova è stato uno dei più convinti sostenitori del «no» all'aumento dell'imposta provinciale sull'Rc-auto nella giunta di martedì scorso.
 Allora vice presidente, vi siete spaventati dai titoli dei giornali?
 «Nemmeno per idea, lo ripeto, quei soldi in tempi di vacche magre avrebbero fatto gola a tutti, ma la nostra giunta ha fatto una scelta sulla base delle esigenze dei padovani. Un perfetto esempio di buona amministrazione».
 Mi scusi Marcato ma anche pagare le ditte rapidamente è fare gli interessi dei padovani, non crede?
 «Ci mancherebbe, ma dobbiamo premettere che tutte le opere che avremmo pagato più rapidamente, hanno già la copertura finanziaria. Dunque avremmo agevolato alcune aziende prelevando denaro anche a chi stenta ad arrivare a fine mese».  
È comunque curioso che un decreto "federalista" aumenti la pressione fiscale sulle famiglie.
 «Questa è una visione strumentalizzata della questione, nessuna Amministrazione provinciale è costretta ad alzare l'accisa sull'Rc-auto. Dipende dalle scelte delle singole giunte. Quella di Padova ha lavorato molto sul bilancio, ristrutturando il debito, eliminando spese superflue e sprechi. E per quest'anno non c'era bisogno di chiedere altri soldi ai padovani».  
E il prossimo anno vi ritroverete nella stessa situazione?
 «Bossi a Pontida ha promesso la revisione dei criteri del Patto di stabilità. Questo permetterà di liberare le risorse delle amministrazioni virtuose da investire sul territorio. Il che significa poter pagare velocemente le aziende che lavorano per la Provincia, dare ossigeno all'economia padovana, senza però gravare sulle tasche di tutti i cittadini, dal professionista al cassintegrato».
 Ma è proprio certo che non è stato un dietrofront dell'ultimo istante?
 «Nessuna retromarcia, abbiamo analizzato a fondo il bilancio e la decisione è arrivata senza intoppi e senza condizionamenti esterni».  

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