Renzo Piano, pezzo per pezzo al Palazzo della Ragione

Aperta fino al 15 luglio la mostra sui lavori dell’architetto genovese. Fotografie, plastici, schizzi e modelli preparatori. Dal Beauburg al Muse
L'architetto Renzo Piano in una immagine del 26 maggio 2006. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO
L'architetto Renzo Piano in una immagine del 26 maggio 2006. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

PADOVA. Centinaia di persone - e tra loro, tantissimi giovani - sul Liston di Padova, davanti al maxischermo che trasmetteva dall’aula magna del Bo la “lectio magistralis” di Renzo Piano. Era il 15 marzo, e così si è inaugurata la mostra “Pezzo per Pezzo”, promossa dalla Biennale di Architettura “Barbara Capocchin” e dedicata al pensiero e alle opere di uno dei più importanti architetti contemporanei, l’ultimo Pritzker Prize italiano: Renzo Piano. Aperta fino al 15 luglio al Palazzo della Ragione di Padova la mostra, ripercorrendo più di cinquant’anni di attività del Renzo Piano Building Workshop, celebra l’architettura come arte del costruire, come definizione spaziale in cui l’uso delle tecnologie più innovative permette di definire e caratterizzare i luoghi abitati dall’uomo contemporaneo.

Sono trentadue i progetti realizzati dallo studio di Rpbw presentati in mostra e a ognuno è dedicato un tavolo con otto sedie intorno. Una serie di isole progettuali dove trovano posto i plastici, i disegni, gli schizzi preparatori dei singoli progetti e tutto il materiale che ha contribuito a definirli, mentre grandi modelli e fotografie “volano” sospesi tra gli affreschi della volta. È allora, questa, un’insolita aula universitaria, un laboratorio di idee, dove intrattenersi e consultare i progetti uno a uno, analizzarne i principi teorici fondanti, studiarne le strutture portanti, comprendere le tecnologie costruttive adottate, entrare nel vivo del processo progettuale che ha portato alla definizione dell’architettura.

Tavoli e sedie sono simbolo del lavoro complesso e condiviso che contraddistingue ogni progetto: si discute, ci si confronta, si schizza, si realizzano prototipi e si sperimentano soluzioni diverse per dare forma a un’idea.

Dal Beauburg, realizzato in collaborazione con l’architetto inglese Richard Rogers e punto di svolta della sua carriera, al recente Muse (museo delle scienze di Trento) passando per l’aeroporto di Osaka, il Centre Culturel Jean-Marie Tjibaou di Noumea e l’Astrup Fearnley Museum of Modern art di Oslo ogni progetto del Renzo Piano Building Workshop (Rpbw) nasce da una continua e paziente ricerca. Ogni architettura è affrontata come una scommessa che si confronta con la storia e le caratteristiche del territorio in cui si colloca, e si basa sulla sperimentazione di soluzioni strutturali e tecnologiche diverse per definire spazi funzionali appropriati ed efficaci. Un intenso lavoro fatto di ipotesi, cambiamenti, progressi, verifiche ed errori nel tentativo di adattare ogni singolo edificio a usi e necessità differenti per trasformare le città in luoghi di urbanità sempre più stimolanti e vivi.

I progetti di Renzo Piano sono concreti, «esercizi di costruzione» in cui l’architettura prende forma dall’intuizione di un particolare sistema strutturale e si sviluppa attraverso un attento controllo costruttivo per realizzare luoghi in cui la leggerezza e la trasparenza assumono un ruolo dominante. Lo studio della luce naturale che entra direttamente attraverso le grandi vetrate o viene mediata da dispositivi in grado di filtrarla o rifletterla per dosarne l’intensità, la pianta libera che consente di articolare lo spazio a seconda delle diverse esigenze di fruizione e l’invenzione di scheletri strutturali costituiscono gli elementi distintivi della sua architettura.

«Renzo Piano Building workshop - Pezzo per Pezzo», Palazzo della Ragione, piazza delle Erbe, Padova. Orario: da martedì a domenica dalle 9 alle 19; chiuso i lunedì non festivi. Biglietto intero 9 euro, ridotto 7. Fino al 15 luglio.

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