Reportage dal Bingo dell’Arcella, un falò di soldi e illusioni

Al mattino gli anziani si «bruciano» la pensione, di sera ci sono rumeni e tunisini. Si spendono 20 euro l’ora per vincerne 80, sognando il premio da 7 mila euro

PADOVA. C'è la pensionata settantenne che passa a giocare quattro o cinque cartelle dopo aver ritirato la ricetta dal medico di base, ci sono le tre amiche della Bassa uscite di casa dicendo di andare fuori a cena e che ora non sanno come giustificare ai rispettivi mariti i 50 euro persi, ci sono gli anziani che ogni mattina si giocano buona parte della pensione. Puntate a ciclo continuo, vincite ad ogni estrazione, un vortice da 20 euro spesi ogni ora, una sala aperta 23 ore su 24. In questo momento di crisi economica, con il sindaco di Vicenza Achille Variati che vieta gli spot sul gioco d'azzardo per non alimentare false illusioni, quale migliore pubblicità di una sala che chiude solo un'ora al giorno? Il Bingo Arcobaleno di via Aspetti 265, la sala da gioco nel cuore del quartiere Arcella, abbassa le serrande solamente dalle 6 alle 7 per le pulizie. Poi tutto riparte: le puntate, le estrazioni, le vincite e purtroppo anche le illusioni.

La notte. Entri, ti siedi, giochi. Si mangia, si beve e soprattutto si fuma: la sala più grande è stata destinata ai viziosi della nicotina. Il massimo dell'affluenza c’è dalle 22 alle 3 del mattino. Il pubblico è eterogeneo, la platea multietnica: ci sono italiani, rumeni, tunisini, cinesi. Le cartelle costano 1 euro o 1 euro e 50 centesimi ma ci sono anche quelle da 3 euro per la supergiocata. Se si decide di partecipare a tutte le manche si spendono mediamente 20 o 30 euro l’ora. Si vince con la cinquina o con il Bingo e la posta in palio varia in base al numero di partecipanti. In una normale serata, completando tutti i numeri della cartella, si vincono circa 85 euro. Il sogno proibito sono i premi speciali che scattano entro un determinato numero di estrazioni: si possono incassare anche 400 euro. Per il SuperBingo invece il premio ammonta a 6 o 7 mila euro: è il sogno di ogni cliente affezionato. Tre amiche tra i 45 e i 50 anni segnano nervosamente i numeri nelle cartelle acquistate. Sono uscite di casa dicendo che sarebbero andate a mangiare una pizza, invece hanno completamente saltato la cena hanno perso circa 50 euro a testa in due ore, comprando cartelle senza soluzione di continuità e totalizzando un solo Bingo: 84 euro diviso tre. Il tabellone continua ad indicare i numeri estratti, puntate a ciclo continuo.

La mattina. Alle 9 del mattino c’è quasi la fila per entrare. La clientela cambia radicalmente, sono quasi tutti anziani. «Ho 70 anni, sono appena andata a prendermi la ricetta dal medico di base e sono passata qui a giocare qualche cartella», racconta una donna fumando la sua sigaretta, «di solito vengo a metà pomeriggio ma se ho qualche ora libera passo anche al mattino». Questa affezionata cliente del Bingo confessa di percepire una pensione di 700 euro al mese ma non chiedetele di smettere di giocare. «È un passatempo, è come quando una volta si gicava a tombola». Anche se i clienti sono pochi le cartelle costano sempre uguale: da 1 a 3 euro. La differenza è che con un incasso esiguo si abbassa il montepremi e così la vincita per un Bingo è di soli 15 euro. Rispetto alla notte c’è un ambiente molto più familiare. I presenti si conoscono tutti, si chiamano per nome, hanno in testa lo storico delle vincite degli ultimi giorni, si offrono il caffè, fumano, scherzano. Ma il tabellone continua inesorabile con le estrazioni e a mezzogiorno c’è già chi dice addio a 50 euro.

Il pomeriggio. Dal primo pomeriggio iniziano ad arrivare i nordafricani: tunisini, marocchini, algerini. Pure loro giocano forte. Puntano, vincono, fumano. Fissano il tabellone e puntano le loro banconote stropicciate.

La società. Il Bingo Arcobaleno di via Aspetti è gestito dalla società Mille Uno Bingo Srl di via Galilei 20 a Silea (Treviso). Con un capitale sociale di soli 20 mila euro i proprietari hanno messo in piedi un piccolo impero del gioco. I due soci di maggioranza sono Enrico Polo, 57 anni, di Treviso e Maurizio Maschio, 55 anni, di Conegliano: entrambi sono proprietari anche di Europrint, Imoco e Grafiche Friulane, tre stabilimenti con più di 130 dipendenti. Il presidente del collegio sindacale della Mille Uno Bingo è l’imprenditore Angelo Padovan, 65 anni, di Conegliano. Poi ci sono i sindaci effettivi: Mario Introvigne, 48 anni, diacono di Tarzo (Treviso) e Pino Marchesin, 41 anni, di Vittorio Veneto. I sindaci supplenti sono Cristiano Belliato, 43 anni, ex sindaco di Spresiano (Treviso) e ora consigliere comunale di minoranza vicino alla Lega Nord e Lino De Luca, 66 anni, di Vittorio Veneto. Il revisore legale è Olderigi Rivaben, 68 anni, di Conegliano. Dunque una gestione tutta trevigiana per la società che amministra sette sale Bingo in tutta Italia: Padova, Pordenone, Musile di Piave, Modena, Roma, Centallo (Cuneo) e Cesano Maderno (Milano).

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova