Restaurata l’antica Colombara

Dieci anni per recuperare la torre che ha quattro secoli

GALZIGNANO. Ridare dignità alle cose antiche è lo spirito che anima Carlo Rocchi, originario di Santa Maria di Sala, ovvero colui che dando fondo ai suoi risparmi ha riportato all'antico splendore la "Colombara di Valsanzibio", la parte più suggestiva della corte situata in via Meneghelli 2. «Un lavoro durato dieci anni nel rispetto delle strutture originarie» afferma l'ex progettista di apparecchiature per non vedenti. Già molte persone sono andate a visitare quest'affascinante torre alta una quindicina di metri, collegata con una barchessa (recuperata pure questa). Entrando nella Colombara, colpisce subito l'antica scala a chiocciola costruita in pietra di Vicenza e datata 1600. Salendo si nota una forma circolare presente nelle mura portanti della Colombara, con dei rientri a testimonianza della parte mancante della scala di pietra che dal primo piano della Colombara portava al secondo piano. Il moderno impianto d'illuminazione mette in risalto le pietre delle pareti. La torre ottenne in passato gloria televisiva finendo negli anni '60 su Carosello, ora c’è il profilo Facebook “La Colombara Valsanzibio” per celebrare la bellezza del restauro. In procinto di accatastare i beni immobili rimessi a nuovo, Rocchi ha già in mente cosa fare dell'austero complesso: «Vorrei creare un'associazione e utilizzare la barchessa per l'organizzazione di serate a tema. La torre invece, potrebbe diventare una suggestiva location per celebrare i matrimoni». I documenti storici parlano del Priorato di Sant'Eusebio adagiato sopra un'altura di Valsanzibio, ora ridotto a rudere, mentre a valle dello stesso sorgeva appunto questa corte rustica, composta da magazzino e granaio, nel quale venivano raccolte le decime. Un disegno del perito Gasparo Farino datato 10 giugno 1619 parla di villa di San Zibio, come “una corte con case dei lavoradori dei Reverendi Padri de Pragia”.

Piergiorgio Di Giovanni

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