Rivivono gli arredi Gio Ponti, il restauro partirà dalle porte

Proseguono gli interventi di conservazione dei mobili progettati tra il 1936 e il 1942. La prima tranche di investimento è di 140 mila euro. Poi si proseguirà con altri lavori

Costanza Francesconi
Liviano
Liviano

Si parte da porte e battiscopa in legno su cui metterà mano dopo l’estate la veneziana Sinopis restauri. Poi si passerà agli altri arredi, oggetto di interventi successivi, nei prossimi mesi. Un capitolo alla volta, gli arredi in legno progettati a Palazzo Liviano da Gio Ponti torneranno al loro splendore originario.

Inconfondibili dettagli che tratteggiano, in ogni spigolo, quell’estro essenziale figlio del secolo scorso, condensato nei disegni appositamente realizzati per la sede universitaria padovana (oltre che al Liviano anche a Palazzo del Bo) dell’architetto e designer milanese tra il 1936 e il 1942, nell’ambito della sua collaborazione con il rettore Carlo Anti.

Come si diceva, il primo stralcio di lavori nell’ala Gio Ponti del palazzo che affaccia in piazza Capitaniato se lo è aggiudicato con affidamento diretto, e per poco meno di 140 mila euro, l’impresa chioggiota esperta nella conservazione e restauro di opere d’arte. Il contratto con durata 10 mesi è stato firmato a metà luglio.

I progetti previsti 

I lavori di riqualificazione attualmente in corso a Palazzo Liviano sono stati l’occasione per rispolverare anche il prestigioso mobilio che tanto caratterizza l’edificio sede del Dipartimento dei Beni culturali. Per lasciare spazio ai cantieri, quest’ultimo da febbraio 2024 si è trasferito in via Beato Pellegrino, a Palazzo Maldura, dove rimarrà presumibilmente ancora un anno.

Restauro mobilio Gio Ponti
Restauro mobilio Gio Ponti

In questa cornice di generale remise en forme si sviluppa l’articolato schema di restauro delle suppellettili. Si tratta di quattro progetti distinti curati da restauratori specializzati, ciascuno finalizzato al restauro di arredi di varia tipologia, distribuiti nei diversi ambienti del palazzo.

Gli arredi comprendono sedie, divanetti, armadi, attaccapanni, portaombrelli, scrivanie, tavoli destinati prevalentemente agli uffici dei docenti e alle ex biblioteche che si trovano al piano terra del palazzo, con affaccio su via Accademia, così come al primo e al terzo. Quelli in uso in questa sede al Dipartimento di Scienze storiche, geografiche e dell’antichità (in sigla il Dissgea), sono già stati restaurati per gli 800 anni del Bo. Ma ce ne sono anche nell’atrio, nei disimpegni, nell’aula Diano, al museo Archeologico e in aula Sartori. Quelli fissi sono invece librerie, porte e battiscopa.

I progetti interessano inoltre le quattro aule al piano terra affacciate su piazza Capitaniato, dove troviamo banchi con seduta e lampada integrate, cattedre sopraelevate, appendiabiti e panche perimetrali. Occorre precisare che a settembre entrano nel vivo solamente le lavorazioni affidate alla Sinopis.

Otto secoli di bellezza 

Il patrimonio di arredi Ponti è stato censito al catalogo nazionale delle opere d’arte del Ministero dei Beni culturali nel 1989, e da allora è sottoposto dalle leggi di tutela del Ministero stesso in quanto patrimonio artistico dell’Università. Lo ha in seguito onorato un esteso restauro, il primo filologico, voluto dall’ateneo per suoi ottocento anni (nel 2022).

Pronti a rivivere gli arredi di Gio Ponti
Pronti a rivivere gli arredi di Gio Ponti

Otto secoli di storia e di bellezza, è il caso di dirlo, in cui l’architetto meneghino (padre del design italiano del Novecento) merita un capitolo a sé. In quest’avventura di memoria storica, ode all’estetica e conservazione per i posteri perseguita dall’ateneo padovano, l’Ufficio sviluppo edilizio è in prima linea, con il suo dirigente, l’architetto Giuseppe Olivi, che assieme alla docente Marta Nezzo ha appena pubblicato per PadovaUp «Gio Ponti arredi vivi – Il restauro».

Lo straordinario sodalizio che l’architetto ha stretto con la città del Santo riecheggia anche nel catalogo online dello store ufficiale Gio Ponti. Quasi novant’anni dopo, nella descrizione della sedia in faggio “Livia” si legge: «Progettata nel 1937 per arredare la Facoltà di Lettere “Livianum” dell’Università di Padova, rieditata da l’abbate, a partire dal 2005». —

 

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