Restauro del Castello, è caccia ai fondi

Il Castello Carrarese è stato e deve tornare a essere il simbolo della città e uno dei primi punti di riferimento culturali a livello italiano». Con queste parole Giulio Muratori, capo delegazione...

Il Castello Carrarese è stato e deve tornare a essere il simbolo della città e uno dei primi punti di riferimento culturali a livello italiano». Con queste parole Giulio Muratori, capo delegazione del Fai (Fondo Ambiente Italiano) di Padova, spiega la strategia che nei prossimi mesi porterà a iniziare una raccolta firme con l’intento di arrivare a toccare quota 50 mila sottoscrizioni così da far diventare il recupero del Castello padovano una delle priorità nel panorama culturale del Paese. Il gruppo bancario Intesa San Paolo assegna infatti annualmente al Fai un finanziamento a un sito architettonico da recuperare. L’obiettivo dell’associazione e dell’assessorato comunale alla Cultura è quindi creare un movimento d’opinione per cercare di portare i fondi per il restauro del Castello in città. I lavori di ristrutturazione del primo piano costano circa 4 milioni di euro. «Oggi – dice l’assessore alla Cultura Andrea Colasio – mi incontrerò con il Sovrintendente ai beni culturali per discutere della “Fondazione Castello Carrarese”. Un ente che dovrebbe essere composto dal Comune, dal Ministero della Cultura e dalla Regione». In vista, da parte dell’assessore, c’è anche la presentazione del progetto di restauro del primo piano del Castello alla Fondazione Cassa di Risparmio. Intanto, dopo il termine dei lavori all’interno della chiesetta del Castello a breve dovrebbero partire anche gli scavi archeologici all’interno della superficie esterna all’edificio. Attraverso l’intervento (finanziato con circa 400 mila euro) dovrebbero essere portati alla luce numerosi resti risalenti all’epoca romana. Il terreno finora non è mai stato oggetto di carotaggi o di altre operazioni archeologiche. «Entro due tre anni, ovvero alla scadenza della legislatura comunale – sottolinea Colasio –, vorrei consegnare alla città il primo piano del Castello interamente restaurato e avere anche posto le basi per il recupero di altre parti della struttura». (m.b.)

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