Restauro dopo i saccheggi Hotel di lusso a Villa Oddo

L’imprenditore Francesco Molon annuncia l’avvio della trasformazione della villa ottocentesca e lo sfruttamento della risorsa termale: si parte dal parco
Monselice (PD), 1 giugno 2019. Cartello con dicitura "Terme di Monselice" a Villa Oddo. Nella foto: i due cartelli che danno sulla Provinciale.
Monselice (PD), 1 giugno 2019. Cartello con dicitura "Terme di Monselice" a Villa Oddo. Nella foto: i due cartelli che danno sulla Provinciale.



Dopo decenni di abbandono la società Giemme Stile di Francesco Molon ha deciso che è arrivato il momento di intervenire in modo significativo sullo storico edificio di Villa Oddo. Lo ha annunciato con un tabellone appeso sulla mura di cinta dell’edificio al centro della frazione monselicense. I lavori inizieranno con più cantieri fra un anno, a conclusione di un lungo iter burocratico con il Comune e la Soprintendenza. In via preliminare alla fine dell’estate dovrebbe iniziare la sistemazione del parco, esteso oltre 25 mila metri quadri, in cui sono cadute numerose piante.

il proprietario

La proprietà è stata acquistata cinque anni fa da Francesco Molon, titolare di un’azienda di produzione di mobili di lusso con sede a Romano D’Ezzelino (Vicenza). La villa era abbandonata dal 1995 e si estende su un’area di oltre 37 mila metri quadri. L’edificio e gli annessi versano in cattive condizioni; la villa è stata saccheggiata. Mancano moltissime porzioni, dagli affreschi e ai battiscopa, è stato tolto persino lo stemma posto nella facciata. La stessa struttura mostra forti i segni del tempo. In molti punti il tetto è ceduto, lasciando l’acqua piovana libera di infiltrarsi rovinando le parti sottostanti. Ma resta ancora molto del passato splendore.

il progetto

Molon, appassionato d’arte e proprietario di altre dimore storiche riportate al loro originario splendore, ritiene che Villa Oddo potrà conoscere una nuova vita come hotel di lusso con 52 suite, soprattutto rivolto a turisti stranieri, in particolare russi. «Ritengo di avere fiuto per gli affari» dice l’imprenditore «e quando il geometra Ivano Castello, che conosco da 20 anni, mi ha proposto l’acquisto della villa, non ci ho pensato un attimo. Lavoro con clienti da tutto il mondo per progetti di super lusso e non sarà difficile dirottarli in questa struttura, in cui ritroveranno tutto lo sfarzo ottocentesco nella quiete isolata nella campagna». La struttura verrà ristrutturata seguendo le strette direttive della Soprintendenza e arredata con mobili e oggetti d’epoca. Il turista quindi verrà trasportato in un’atmosfera sognante in cui non mancheranno comodi agi, come una piscina termale. Infatti, grazie a una trivellazione è stata scoperta una fonte di acqua calda che servirà anche per riscaldare il complesso e produrre energia elettrica. L’oratorio tornerà attivo e vi saranno celebrate messe e matrimoni. Inoltre Molon, che si dice molto sensibile ai problemi sociali, ha ipotizzato di costruire negli spazi esterni una struttura di accoglienza in cui diversamente abili potranno abitare e lavorare nell’hotel adiacente. Fra gli interventi ipotizzati c’è anche una porzione, evidentemente molto meno di lusso, utilizzabile come alloggio per parenti di ricoverati al vicino ospedale di Schiavonia o per persone che frequentino per terapie la struttura sanitaria.

la STORIA

La villa è sorta alle soglie dell’Ottocento sulle rovine di un castello medievale per volontà della famiglia Oddo, che cercava in questi luoghi una residenza signorile di campagna che fungesse anche da fattoria. La costruzione è circondata da un enorme parco secolare ed è composta da più unità: il corpo centrale di casa Grimaldi di stampo cinquecentesco con porticato, la serra, la cantina, le abitazioni adiacenti, il capitello di Sant’Antonio e il grazioso oratorio dedicato a San Giovanni Battista, in cui sono raccolte alcune sepolture di famiglia. Custodiva epigrafico-scultoree romane conservate nella serra e scomparse, come non c’è più traccia del deposito archivistico contabile sche narrava secoli di storia dell’azienda agricola. Anche la biblioteca è stata trafugata. La villa ospitava la più omportante collezione ornitologica italiana, composta da migliaia di uccelli raccolti in 40 anni di ricerche, conservati con le più raffinate tecniche di imbalsamazione. È stata donata al Museo di storia naturale di Roma, per volontà del proprietario il conte Ettore Arrigoni degli Oddo prima dell’ultimo conflitto. —

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