Rette degli asili nido, a Padova sono 135 le famiglie con morosità

PADOVA. Comune e famiglie sempre più sole nella gestione delle politiche prescolari. Una tendenza che emerge comparando i risultati della ricerca di Giampiero Dalla Zuanna e Anna Giraldo del dipartimento di Scienze Statistiche dell'Università di Padova con i dati relativi ai fondi a disposizione a livello regionale a sostegno degli asili nido. I risultati della ricerca universitaria sono presentati durante il convegno «Concilia?», al centro culturale San Gaetano. Un'occasione anche per l'assessorato alle Politiche Scolastiche ed Educative, che ha organizzato l'incontro, per fare il punto della situazione.
Dall'indagine universitaria emerge come nell'area dell'Usl 16 sarebbero necessari altri 1500 posti negli asili nido. Una richiesta alla quale l'amministrazione risponde con la costruzione entro il 2014 di due nuovi stabili, ma che si scontra con la diminuzione dei contributi erogati a livello regionale. Ogni bambino costa alla comunità quasi 10.000 euro per un peso totale del servizio che si aggira sugli otto milioni di euro per i bilanci del comune. A comporre le voci di spesa del servizio sono le rette che i genitori si trovano a pagare e i contributi regionali: il resto è coperto dall'amministrazione. Rette e contribuiti pesano rispettivamente per il 18% e per il 7% nel costo totale del servizio, il restante 75% è invece sulle spalle del Comune.
«Manca la volontà politica di sostenere gli asili nido – commenta l'assessore alle politiche scolastiche Claudio Piron – è evidente che non c'è una politica di sostegno alle famiglie e alle nascite». Che le famiglie siano in crisi è confermato anche dai casi di morosità rilevate nel pagamento delle rette: su 820 utenze di asili nido, 135 famiglie hanno ricevuto un richiamo per il pagamento della retta e di queste solo 31 hanno saldato il debito o ne hanno pagato almeno una rata. Un comportamento che è costato alle casse del Comune altri 42.000 euro.
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