Revocata la concessione, l’edicola costretta a chiudere

Un problema di inadempienza ha costretto Mauro Meneghetti allo stop. Il chiosco, con l’opera di Toni Gallo, rischia di sparire: appello per salvarlo

Daniela Gregnanin
Mauro Meneghetti davanti alla sua edicola
Mauro Meneghetti davanti alla sua edicola

Ha chiuso dopo 29 anni il chiosco di Mauro Meneghetti, da venerdì 17 febbraio l’attività non è più aperta poiché è stata revocata per inadempienze la concessione di occupazione di suolo pubblico.

Così il 59enne padovano che all’ombra di Porta Molino in pieno centro storico a Padova vendeva da quasi trent’anni giornali e riviste non potrà nemmeno rivendere il suo chiosco. «È andata così: per questioni burocratiche chiudo».

È amareggiato l’uomo che per anni già alle sei del mattino era operativo in edicola sempre pronto a vendere tutto ciò che la clientela richiedeva già all’alba.

Il servizio di consegna

In zona era conosciuto da tante persone anche per il servizio di consegna a domicilio che l’edicolante svolgeva in sella alla sua bicicletta.

«Ho fatto questo mestiere con tanta passione e diligenza, consegnato giornali con qualsiasi avversità metereologica o stagione. Ora quasi sessantenne mi ritrovo senza lavoro e senza l’opportunità di una buona uscita. Non posso vendere il mio chiosco, perché purtroppo è cessata la concessione.

Evidentemente doveva andare così, me ne farò una ragione. Pensare che nel 1994 ho acquistato l’edicola per 170 milioni di lire e oggi invece mi ritrovo con un pugno di mosche in mano».

Le serrande dipinte da Tony Gallo

Con orari decisamente non facili e un settore in forte crisi, il giornalaio comunque è sempre andato avanti: «Alle cinque e mezza del mattino ero in edicola, poi facevo in bicicletta le consegne a domicilio e chiudevo la mia attività verso le due. Ho fatto tanti sacrifici, lavorato onestamente e ora sono senza opportunità, disoccupato».

Oltre alla perdita di un’attività e all’ennesima edicola che chiude in centro, c’è anche la scomparsa di un’opera d’arte, perché il chiosco era l’unico in città con le serrande dipinte dal famoso artista padovano Tony Gallo.

«Attualmente mi ha contattato un ippodromo per venire a prendere il chiosco, forse per farne un bar o qualcosa di simile. In questo momento a me va bene anche così perché lo porterebbero via a titolo gratuito. Peccato, ma non ho alternative».

La mano testa del Comune

Sul caso interviene l’assessore al Commercio Antonio Bressa: «Siamo qui per il signor Meneghetti, possiamo ragionare sul da farsi, le concessioni relative all’occupazione di suolo pubblico per le edicole sono state rinnovate fino al 2032 e due chioschi vicinissimi al suo potrebbero essere a disposizione. Invito l’edicolante a parlare con me, con i nostri esperti, perché una soluzione la troviamo di sicuro.

Lancio inoltre un appello per l’opera di Tony Gallo, sarebbe davvero un peccato che la città di Padova la perdesse. Spero che qualcuno si faccia avanti per valorizzarla».

La tristezza dei clienti

Incredulità e tanta tristezza tra i clienti: purtroppo anche loro hanno appreso solo venerdì della chiusura forzata, un vero e proprio fulmine a ciel sereno per chi vedeva nel signor Mauro non solo un edicolante, ma anche un volto amico e un confidente.

«Mi mancherà il rapporto umano che si era instaurato con la clientela, ma devo ammettere che questo mestiere ormai non va più. Anno dopo anno le vendite di giornali e settimanali sono calate, perché la gente legge sempre di meno».

Un altro colpo per il settore che negli ultimi mesi del 2022 ha visto in zona la chiusura di molti chioschi: due in Corso Milano, uno in via Emanuele Filiberto di Savoia e uno pure Piazzetta Amleto Sartori. Ora la speranza è quella che tra amministrazione ed edicolante venga trovata quanto prima un’intesa. — 

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