Riapre il Museo della Navigazione, gestione alla società Aqua
Battaglia Terme, apertura al pubblico domani mattina: l’associazione locale Batipai ha rinunciato all’incarico

Riapre al pubblico domani mattina, in occasione dell’evento Canale Fiorito, il Museo della Navigazione Fluviale di Battaglia Terme, chiuso da circa quattro mesi per cambio gestione. E, nella novità, non mancano le sorprese.
A occuparsi dell’apertura nelle giornate di sabato e domenica e su prenotazione, come prevede la convenzione, sarà la società Aqua srl con sede legale a Taglio di Po (Rovigo).
Un operatore specializzato e attrezzato nella gestione di importanti oasi e musei fluviali. L’affidamento da parte dell’Amministrazione comunale, proprietaria della raccolta di reperti di via Ortazzo, ha la durata di tre mesi.
«Si tratta di un affidamento transitorio che diventerà definitivo al termine dei tre mesi, durante i quali il nuovo gestore avrà modo di programmare le attività da svolgere per far ripartire il Museo», sottolinea il vicesindaco Davide Varetto.
Nel mese di gennaio scorso il Comune di Battaglia Terme, chiusa la gestione di Maurizio Ulliana, aveva individuato, come soggetto gestore del Museo, l’Associazione culturale Batipai.
Una realtà composta da giovani innamorati della raccolta di reperti storici di Battaglia Terme, unica nel suo genere, in gran parte donati al Museo dal celebre barcaro Riccardo Cappellozza, morto nel gennaio del 2020 a 88 anni.
Un po’ a sorpresa, il 22 aprile scorso l’Amministrazione comunale di Battaglia Terme, con la determina 148, ha deciso di revocare l’affidamento all’associazione Batipai.
Si legge: «Per non aver presentato quanto richiesto ai fini della sottoscrizione della convenzione d’incarico, pena la revoca dell’affidamento effettuato».
«Abbiamo rinunciato all’incarico perché, come abbiamo evidenziato con la nostra missiva inviata al Comune il 24 febbraio scorso, non esistono le condizioni minime necessarie per gestire il Museo in sicurezza», rileva da parte sua la presidente dell’associazione culturale Batipai, Alessandra Varotto.
«Chiedevamo al Comune come condizione minima e necessaria, prima di procedere con il perfezionamento del contratto di gestione, che venisse depositata formale denuncia alle autorità giudiziarie competenti relativamente al furto dell’archivio, nonché di numerosi altri reperti facenti parte della collezione museale, come emerso nel sopralluogo del 3 gennaio 2025», precisa.
Nella lettera inviata al sindaco Stefania Malparte e alla Giunta, Batipai evidenziava anche altre importanti mancanze come l’assenza degli organi di gestione: direttore, curatore, comitato di gestione, figure da regolamento necessarie ai fini del riconoscimento e accreditamento del Museo a livello regionale. Ma anche l’assenza del Catalogo scientifico e di un inventario museale aggiornato con informazioni puntuali sui beni conservati nell’immobile di via Ortazzo.
L’associazione riteneva inoltre essenziali ai fini della firma del contratto gli aspetti legati alla sicurezza e all’accessibilità: «La nostra rinuncia a sottoscrivere il contratto è legata soprattutto all’assenza, come avevamo evidenziato al Comune, di un piano museale di sicurezza e della gestione delle emergenze contenente le misure preventive, protettive e organizzative volte a tutelare la collezione, i visitatori e il personale all’interno del Museo. Molti cimeli sono di legno, chiedevamo la redazione di un documento volto a dettagliare e distinguere i rischi emergenti e le relative responsabilità», conclude Varotto.
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