Riciclaggio, assolto Contin
Il tribunale di Roma ha assolto giovedì scorso il manager padovano Roberto Contin, che era stato coinvolto nell’inchiesta sulla frode da 2 miliardi di euro che aveva interessato alcuni manager di Fastweb. Il direttore Large Accounts di Fastweb, era finito ai domiciliari con l’accusa (in concorso) di associazione per delinquere transnazionale pluriaggravata. Il processo ha portato a 18 condanne per 115 anni di reclusione. Assoluzioni, sette, anche eccellenti come quella del fondatore di Fastweb, Silvio Scaglia e dell’ex amministratore delegato di Telecom Italia Sparkle, Stefano Mazzitelli. I giudici della I sezione penale, dopo oltre 9 ore di camera di consiglio, hanno condannato a 15 anni di reclusione l'imprenditore Gennaro Mokbel, a 8 anni sua moglie Giorgia Ricci e a 11 anni il consulente Carlo Focarelli, a 7 anni l’ufficiale della Guardia di Finanza Luca Berriola e 5 anni e 4 mesi per l’avvocato Paolo Colosimo. I sette assolti sono usciti dal processo, a seconda delle singole contestazioni, o con la formula «per non aver commesso il fatto» o «perché il fatto non costituisce reato». Tra loro c’è, appunto Contin, padovano di Saonara. Dove ha vissuto fino al 1981 e dove vivono ancora alcuni suoi famigliari. Ha iniziato la carriera in Olivetti a Padova come responsabile delle vendite. Ma il grande salto arriva nel luglio del 1987, quando con moglie e figli decide di trasferirsi a Milano intraprendendo la carriera nelle telecomunicazioni dove _ come recita il suo curriculum Fastweb _ «nel 1998 è stato nominato vice direttore generale di Nortel Networks Italia».
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