Riforma della maturità 500 studenti in piazza «Trattati come cavie»

Mobilitazione dei ragazzi delle superiori contro il governo «Potremmo essere loro figli, ma di noi non interessa nulla»
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - MANIFESTAZIONE STUDENTI
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - MANIFESTAZIONE STUDENTI



«Rispetto». «Non ci stiamo». «Non si gioca con il futuro». Frasi forti, impresse su semplici pezzi di cartone, incollati su lunghe bacchette di legno. Hanno sfilato per le vie del centro, in mano e studenti e studentesse che hanno voluto scendere in piazza per gridare che a loro questa riforma della maturità non va bene proprio per niente.

LA MOBILITAZIONE

Cornaro, Tito Livio, Modigliani, Calvi, Severi, tantissime scuole hanno aderito alla manifestazione di ieri mattina, partita da piazza Duomo e conclusasi dopo un paio d’ore in Prato della Valle, con un’assemblea e la lettura di una lettera al ministro dell’Istruzione Marco Bussetti. «Questa maturità a noi non va!» . Uno striscione eloquente, ad aprire un corteo che ha avuto l’adesione di oltre 500 studenti. In testa un camioncino, con a bordo le casse che rimbombavano di una musica giovane, interrotta solo dagli interventi al megafono, che si sono susseguiti durante tutto il percorso. Piazza Duomo, via Barbarigo, via XX Settembre, corso Umberto e infine Prato della Valle. Scortati da polizia e uomini della Digos hanno manifestato contro un cambiamento che li fa sentire delle “cavie”.

non siamo cavie

«Potremmo essere i loro figli e loro i nostri padri, e ci impongono con soli cinque mesi di preavviso un cambiamento che non può che danneggiarci. La verità è che non gliene frega niente», grida arrabbiata una ragazza. «Ci usano per i loro esperimenti, senza pensare che siamo ragazzi che stanno studiando, si stanno impegnando per affrontare un esame duro e stressante, com’è la maturità», si indigna Marco Limis del Cornaro e coordinatore della Rete Studenti Medi. «È inammissibile utilizzare come cavie gli studenti di quinta per una riforma che necessita di tempistiche molto più lunghe per essere fattibile e realmente formativa».

LE RAGIONI

Gli studenti si accaniscono contro la riforma della maturità per diversi motivi. Al di là del pochissimo preavviso, ci sono altri punti che proprio non vanno giù. In primis il fatto che l’esame orale diventi a loro dire una specie di quiz televisivo, dove gli argomenti vengono scelti ad estrazione sulla base di tre buste. Poi il fatto che venga abolita la tesina «unico spazio realmente libero in cui uno studente aveva la possibilità di coniugare cinque anni di studi in maniera personale», che nella prima prova spariscano il tema storico, l’articolo di giornale e il saggio breve, che nella seconda prova venga aggiunta la doppia materia «senza che vi sia stato tempo da parte dei docenti di preparare e riformare il programma di conseguenza», che durante l’orale venga introdotta Educazione Civica senza un’adeguata preparazione durante il percorso di studi.

no social

Infine gli studenti ritengono che il governo abbia anche gestito male la comunicazione, «diffondendo notizie attraverso social network e televisione», senza comunicare realmente con loro, con i docenti e con le scuole. «Speriamo che il governo torni sui suoi passi». —



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