Rilette le storie di 58 soldati morti

SELVAZZANO. A cent’anni dall’inizio della prima Guerra Mondiale a Selvazzano, grazie all’impegno dell’Associazione combattenti e reduci (Ancr), riemerge un pezzo di storia di quel periodo bellico. I componenti il sodalizio presieduto da Clemente Verza, dopo aver visitato alcuni polverosi archivi, compreso quello della parrocchia, sono riusciti a rintracciare gli atti di morte di 58 soldati deceduti, quasi tutti a causa della broncopolmonite, nell’ospedale da campo 0121 (nella foto) che all’epoca era stato allestito a villa Cesarotti-Fabris. Nel mostrare gli attestati Verza non nasconde l’emozione. «Dopo 100 anni di oblio possiamo finalmente commemorare questi giovani di età compresa tra i 19 e i 38 anni che nella prima Guerra Mondiale sono venuti a morire nel nostro paese», afferma il presidente Ancr. «A loro dedicheremo una mostra che sarà allestita sul sagrato della chiesa di San Michele il 24 maggio e una messa in suffragio». Il presidente dei combattenti e reduci ha un sogno: quello che si possa creare a Selvazzano una struttura durevole in loro onore e ricordo che oggi non esiste. «Il luogo più idoneo a tale scopo è l’area dell’ex cimitero, dove quei soldati, un secolo fa, furono sepolti», aggiunge. «Dove fino agli anni ‘90 esisteva il monumento comunale ai Caduti. Ideale sarebbe creare nell’area dell’ex cimitero un Parco della Rimembranza che potesse ospitare anche il monumento ai caduti che si trova davanti al Municipio». A tale proposito il 29 novembre scorso i membri dell’associazione hanno presentato al Comune una proposta che sperano venga presa in considerazione. (g.b.)
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