Il rinnovo passaporti per 1.200 bengalesi. Folla all’Arcella, arrivano i carabinieri
Iniziativa del consolato del Bangladesh a Padova per il ritiro dei documenti. Il coordinatore Shakawat: «Qui per le procedure burocratiche, senza creare caos»

Una folla oceanica in viale Arcella. Oltre milleduecento cittadini bengalesi provenienti da tutto il Nordest si sono recati sabato 27 dicembre alla Casa di quartiere per il rinnovo dei passaporti. Dopo avere prenotato l’appuntamento al vicino centro culturale islamico di via Jacopo da Montagnana, hanno affollato la strada che porta al santuario di Sant’Antonino.
Il motivo è presto detto: erano infatti presenti alcuni funzionari del consolato del Bangladesh di Milano, arrivati apposta per consegnare e ritirare gli appositi moduli per il rinnovo dei documenti di viaggio.
Una procedura, questa, che evita a migliaia di bengalesi le trasferte in treno fino al consolato. Non solo passaporti, oltretutto: tra i presenti, anche chi doveva ritirare la documentazione relativa allo stato di famiglia, certificati di nascita, nulla osta per ottenere la cittadinanza italiana e altri tipi di documenti che servono, ad esempio, per sposarsi, per iscriversi a scuola, e infine per i permessi di lavoro.
Tra i coordinatori del raduno burocratico, anche Hossain Shakawat: «Stiamo espletando migliaia di pratiche burocratiche dei nostri connazionali nella massima tranquillità. Ringraziamo l’assessora all’immigrazione Francesca Benciolini per averci concesso la Casa di quartiere per tre giorni consecutivi. Stiamo cercando di limitare ogni problema per i residenti e gli automobilisti che transitano per viale Arcella».
Skakawhat aggiunge: «Abbiamo chiesto questo spazio perché è in questo quartiere che vive la stragrande maggioranza dei bengalesi. Sono decenni che Padova è diventata una grande comunità multietnica, con gente che arriva da tutto il mondo».
Tra di loro anche tanti studenti delle scuole medie superiori. «Abito a Treviso», racconta Rahman Obayedur, «e frequento la classe quinta di liceo della città». A giugno dovrà sostenere gli esami di Maturità. «Spero di superarli senza troppi problemi. Dopo il diploma penso che mi iscriverò all’Università. Quasi certamente a Economia, a Venezia o Padova».
Quindi il giovane prosegue: «A Treviso, sia a scuola che in città, mi hanno accolto bene. Naturalmente, sono già un italo-bengalese. Ossia un nuovo italiano. Non dimenticherò mai le radici del Bangladesh anche per rispetto di mio padre, che ha fatto tantissimo per farmi crescere bene e non mi ha fatto mancare nulla».
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