Ripetizioni gratuite dai prof in pensione

Il doposcuola di venti insegnanti volontari: un docente ogni tre studenti, tantissime le richieste
Di Alberta Pierobon

La scuola “salvata” dagli insegnanti in pensione. Senza nulla togliere ai prof ancora in cattedra, ché la categoria è permalosa ed è meglio specificarlo.

Gli insegnanti pensionati in questione sono un gruppo di venti, che l’anno prossimo sarà più numeroso per via di nuove adesioni: da tre anni, negli spazi trasparenti di vetrate al piano terra della Fornace Carotta, alla Sacra Famiglia, per tre pomeriggi alla settimana fanno lezione, gratuitamente, ai ragazzi delle medie e del biennio superiore. Ne hanno usufruito, quest’anno, 53 studenti, il numero massimo in base alla quantità degli insegnanti disponibili: l’”esperimento” funziona alla grande, lunga la lista d’attesa e tante le nuove richieste.

«Tutto è nato all’interno dell’Abc, Associazione per i beni comuni sorta contro la privatizzazione dell’acqua», racconta Gianni Ballestrin, 54 anni, che è coordinatore didattico del doposcuola: in pensione dal 2007, gli ultimi undici anni li aveva passati insegnando nella scuola della Clinica pediatrica. Un’esperienza che ha raccontato nel libro “Alunni pazienti”. «Alcuni di noi erano insegnanti in pensione, disponibili e motivati ad impegnarsi. Ci è venuta l’idea ma ci volevano più professori: allora abbiamo contattato Rosanna Bettella, segretaria dello Spi (sindacato pensionati Cgil) e lei ci ha dato una mano a reperire altri volontari. Francesco Pavan, presidente del Quartiere 5, ci ha dato la sede e nel 2011 siamo partiti».

“AllegraMente” si chiama il doposcuola: tre pomeriggi alla settimana, martedì, mercoledì e giovedì, due fasce orarie, due turni: dalle 15 alle 16.30 e dalle 16.30 alle 18; al massimo tre ragazzi per ogni insegnante, sempre o quasi che arrivano dalla stessa classe. Le materie sono lettere, matematica, inglese e da quest’anno anche greco e latino. Gli studenti, metà italiani e metà stranieri, delle più varie fasce sociali, arrivano per lo più dalla scuola media Vivaldi (sono gli stessi prof a inviarli) ma anche da altre scuole medie e superiori e ce ne sono che abitano a Camin, Selvazzano e nei paesi della Cintura.

«Siamo un bel gruppo di insegnanti», continua Ballestrin; «un esempio di solidarietà intergenerazionale. Il progetto è già stato attivato anche per l’anno prossimo, anche se temiamo un po’ per il futuro: con la scomparsa dei quartieri, non sapremo più a chi rivolgerci, se avremo ancora degli interlocutori e chi saranno».

In tutto, quest’anno, le ore di doposcuola sono state 1500, mediamente sul mercato delle ripetizioni si parla di un costo di 30 mila euro. Che le famiglie hanno risparmiato.

Alberta Pierobon

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