Riprende l'economia cresce la disoccupazione

La presentazione del rapporto statistico a Palazzo Santo Stefano
Tanti segni «più» nel rapporto statistico veneto e padovano presentato ieri pomeriggio a Palazzo Santo Stefano. Padova e il Veneto si confrontano con i dati nazionali e le statistiche sembrano dare un'immagine più che confortante dello stato attuale.
L'ECONOMIA.
Economia in ripresa nella nostra provincia: la ripresa padovana è stimata al 3,1% nel 2010, quasi il triplo dell'indice nazionale. Frutto soprattutto del rilancio dell'attività manifatturiera, ma anche dell'export (+24,5% nel 2010). Discorso analogo per il turismo: 1 milione e 300 mila turisti arrivati e +8,7%. Aumenta purtroppo la disoccupazione (1,5%) ma l'occupazione è ai primi posti in Italia: 65,4%. Soffrono ancora i giovani: il 12,4% degli under 24 risulta disoccupato, contro l'8,1% del 2009.
IL SOCIALE.
Padova terra di vecchi: gli ultra 65enni sono oltre 183 mila (il 19,6%) con una previsione preoccupante: tra vent'anni aumenteranno del 36,8%. La presenza degli stranieri resta forte: sono in tutto 91.649, quasi un decimo della popolazione.
L'AMBIENTE.
Due gli elementi studiati: la raccolta dei rifiuti e la qualità dell'aria in provincia. Nel 2010 il valore di differenziata si è assestato attorno al 59%, con l'84% dei Comuni che arriva sopra il 65%. Resta ancora troppo elevata la concentrazione di Pm10 nell'aria. Discorso a parte merita l'agricoltura: attualmente le aziende agricole padovane sono 29.977, con un calo del 24,5% rispetto al 2000 e al di sotto delle medie regionali (32%). E questo nonostante 14 delle 35 Dop e Igp venete siano proprio nel Padovano.
IL DIBATTITO.
A corredo della presentazione dei dati il direttore del «mattino di Padova», Omar Monestier, ha moderato la tavola rotonda sul tema «Crescita e sostenibilità», con l'assessore regionale Marino Zorzato, il collega provinciale Fabio Conte e il presidente Barbara Degani. «Preoccupa soprattutto l'esiguità di investimenti per ricerca e innovazione - ha sottolineato Monestier - quasi alla metà di quanto previsto a livello europeo per i Paesi sviluppati». «E' vero - ha risposto Zorzato - ma qui siamo partiti da zero e comunque se si considera quanto investito nelle piccole aziende il dato cresce».
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