Rischia di morire il grande cedro di Legnaro

LEGNARO. Il cedro rischia di morire. Il grosso albero, da decenni alle porte del paese, tanto da essere considerato una presenza storica a Legnaro, si sta spegnendo sotto il peso dell’incuria. E, cosa forse ancor più grave, nell’indifferenza generale. La denuncia è di un agronomo, Giancarlo Zancan, per anni residente a Legnaro, che in una missiva al Comune non risparmia critiche a quello che definisce «lo scempio commesso nei confronti di quel maestoso capolavoro della natura». Secondo l’agronomo gli scavi per il posizionamento dei sottoservizi di una nuova palazzina all’altezza dello svincolo tra la Strada statale e via Roma (in prossimità della quale sono partiti anche i lavori per la futura rotatoria del centro) sarebbero stati effettuati a meno di due metri dal colletto dell’albero, recidendone oltretutto le radici. Una morte annunciata, a detta dell’agronomo, perché per far posto alla nuova residenza «non si è badato alla salvaguardia di quel patrimonio: l’obiettivo primario sembra la conquista di altri metri cubi». «Gli scavi per le fondazioni», fa notare l’esperto, «hanno abbassato la falda acquifera, le radici tagliate sono esposte al sole e il perimetro è divenuto area di manovra dei pesanti macchinari di cantiere, che hanno completato il danno compattando il terreno sottostante». Servirebbe un intervento urgente, quantomeno eliminare la compressione del terreno, ma intanto, osserva preoccupato l’agronomo, «i giorni passano e il cedro comincia a seccare e perdere vitalità nella totale indifferenza dei nuovi proprietari». «I danni procurati alla pianta sono la premessa di una morte annunciata e», azzarda, «probabilmente voluta per lasciar posto ad uno slargo piastrellato per posizionare le auto degli inquilini ignari che quella pianta protegge la loro salute».
Martina Maniero
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