Rischia di soffocare insieme ai suoi bambini

MESTRINO. Il suo olfatto o il suo istinto materno hanno permesso di salvare la vita a se stessa e a suoi due figli. È stato provvidenziale, per una donna di Mestrino, l’aver avvertito un insistente odore di bruciato: la canna fumaria della caldaia era stata ostruita dal nido di un uccello e il monossido di carbonio aveva già iniziato a riempire la casa. Ha avuto la prontezza di chiamare i vigili del fuoco, che hanno scoperto l’ostruzione: tutti e tre sono andati in ospedale, fortunatamente non in condizioni gravi. Lei è stata dimessa in serata, dopo mezz’ora, mentre i due figli ieri mattina, in quanto presentavano una leggera intossicazione.
Mercoledì sera, intorno alle 22.30, S. B., 41 anni, era sola in casa con i suoi due figli, una ragazza di 15 e il maschietto di 10. Vivono in una porzione di villette a schiera in via Granatieri di Sardegna. Mentre il marito si trovava fuori per lavoro, la donna era a casa con i due figli, che avevano cominciato ad avere mal di testa e uno strano senso di malessere. Sulle prime la madre ha pensato a un episodio influenzale, poi però ha iniziato ad avvertire in casa uno strano odore, come di bruciato. Preoccupata, ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco che hanno effettivamente costatato con un tester elettronico la presenza di valori elevati di monossido di carbonio. Hanno pertanto controllato la caldaia – risultata perfettamente funzionante – e la canna fumaria. Quale sorpresa nello scoprire che era stata tappata dalla presenza di un nido, che impediva ai fumi di uscire, riportandoli in casa. Il monossido di carbonio è inodore: probabilmente la donna avvertiva l’odore del materiale con cui gli uccelli avevano costruito il nido e che, a causa della temperatura elevata dentro la canna fumaria, si era riscaldato emettendo un olezzo come di bruciato. Sia come sia, quell’odore ha salvato la vita a tre persone.
Cristina Salvato
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