Ristretti Orizzonti si schiera per la Cancellieri

La rivista del carcere di Padova: «La telefonata per Giulia Ligresti sia l’occasione per una umanizzazione dei penitenziari»
Padova 28 ottobre 2005 G.M...Via Folengo,Inaugurazione ALTRACITTA' Cooperativa sociale..ORNELLA FAVERO Presidente di "Granello di Senape" PD ONLUS..(VIGATO) inaugurazione cooperativa _altracittà_ -Vigato
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PADOVA. La telefonata del ministro Anna Maria Cancellieri per Giulia Ligresti «sia l’occasione per una umanizzazione delle carceri». È l’auspicio che viene lanciato dal direttore del periodico «Ristretti Orizzonti», pubblicazione di informazione del carcere Due Palazzi di Padova. Ornella Favero, da sempre attiva sul fronte del volontariato in carcere, invita a riflettere sul caso Cancellieri. «Suicidi, trasferimenti, patologie gravissime ritenute compatibili con il carcere - osserva la Favero - permessi di necessità che arrivano solo quando il familiare è in punto di morte, o già morto, parenti trattati come colpevoli: di temi sui quali sarebbe utile riflettere, ce ne sono tanti, e chiamano in causa tutto il sistema della giustizia. Noi di Ristretti Orizzonti, che da anni cerchiamo di dare dignità a chi si suicida in carcere, o muore per cause non chiare, non vogliamo affatto criticare l’umana compassione che ha mosso il ministro, ma pensiamo anche che questa telefonata per la salute di Giulia Ligresti debba far sorgere alcune proposte».

«È ora di procedere all’istituzione del Garante nazionale per la tutela dei diritti fondamentali dei detenuti - suggerisce Ornella Favero - nell’attesa che il Parlamento si muova, il Dap apra una linea diretta, agile e che dia risposte subito per le segnalazioni dei casi critici, parli con i famigliari, ascolti i garanti locali, i volontari, dia garanzie di intervenire in tempi rapidi. Il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria è una macchina gigantesca e poco trasparente, noi sosteniamo che bisogna procedere alla sua umanizzazione. Ai fini di questa umanizzazione, chiediamo che il volontariato abbia un ruolo nuovo, più chiaro e meno subalterno, e sia coinvolto in tutte le commissioni che il ministro ha istituito per trovare soluzioni al sovraffollamento e avviare una riforma dell’ordinamento penitenziario». Ristretti chiede inoltre maggior spazio e libertà d’azione per quanti collaborano in carcere a realizzare pubblicazioni e periodici. E maggior attenzione e chiarezza sugli allarmanti dati dei suicidi in carcere. «Gentile ministro - dice la Favero - a noi lei sembra una persona sensibile, non ci interessa per niente criticarla per quella telefonata, ma non ci basta la compassione e la pietà per chi vive nelle condizioni disumane delle nostre galere, è troppo poco, vogliamo che qualcosa cambi, e ci sono tante cose che lei sta faticosamente cercando di cambiare, ma ce ne sono altrettante, e di questo vorremmo parlare, che possono cambiare da subito senza aspettare che cambino le leggi».

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