Rita Pavone, l’atteso gran ritorno «Devo ringraziare Renato Zero»

PADOVA. Rita Pavone si esibirà al Gran Teatro Geox di Padova stasera alle 21.30. La cantante, che a 68 anni rappresenta un pezzo di storia della canzone pop italiana, tornerà ad esibirsi dal vivo, a nove anni dalla sua decisione di ritirarsi, con il “Rita is back - Live 2014 Tour”, accompagnata dal maestro Enrico Cremonesi e la sua band.
Come mai nove anni fa decise di smettere?
«Pensavo che 60 anni fosse l’età giusta per ritirarsi: la voce era ancora al top ma avevo voglia di fare tutte quelle cose che sino a quel momento non avevo potuto fare. Ho lavorato fin dall’età di 9 anni».
E poi cosa è successo?
«Nel 2010, Renato Zero mi invitò a uno dei suoi concerti-compleanno a Roma. Beh, quando uscii sul palco del tutto inattesa e ricevetti uno straordinario abbraccio capii che dovevo tornare. Quella fu la molla che mi portò a lavorare a “Masters”, il mio album doppio».
“Masters” è il disco che aveva sempre sognato.
«Le case discografiche hanno sempre scelto per me brani che rispecchiavano l’idea che loro e il pubblico si erano fatti di me. “Masters”, invece, si distacca: è il primo e unico album al cento per cento di Rita Pavone. Lo volevo fare da 50 anni e contiene molti dei brani che mi hanno fatto innamorare del mestiere. Da bambina ascoltavo maestri come Frank Sinatra, Fats Domino, Tony Bennett, Bobby Darin e Bing Crosby».
Lo spettacolo?
«La scaletta comprende i brani che tutti si aspettano, cioè le pagine importanti del mio repertorio ma il mio non sarà un concerto nostalgico perché i successi saranno rivisti e arrangiati secondo il gusto di oggi e alternati ad alcuni dei brani del mio nuovo album».
Lei ha avuto un successo sconvolgente da giovanissima, l’ha aiutata avere al suo fianco Teddy Reno più grande di lei di quasi 20 anni?
«Ferruccio, ovvero Teddy, è stato all’inizio un fantastico manager che ha aggiunto al mio “dono naturale” una grande maestria imprenditoriale. Il successo però fu superiore a qualsiasi aspettativa. Io pur di cantare avrei fatto pure la corista. Non mi resi conto di quello che stavo vivendo anche se, grazie ad un’educazione solida, ho sempre mantenuto i piedi per terra. Ero stupita ma non ingenua. Tanto che seppi riconoscere in Ferruccio l’uomo della mia vita nonostante il nostro matrimonio, che dura da 45 anni, all’epoca fu considerato scandaloso».
Qual è stata le sua più grande soddisfazione a livello internazionale?
«L’aver partecipato il 7 marzo 1965 all’Ed Sullivan Show in America nella stessa sera di Duke Ellington ed Ella Fitzgerald».
Ma ha anche conosciuto Elvis Presley.
«Riuscii a parlare a malapena per l’emozione, gli chiesi una foto come tutte le fan che lui mi autografò».
La sua più grande gratificazione in Italia?
«Probabilmente le recensioni positive di “Masters” ma anche “Il giornalino di Gianburrasca” con Lina Wertmuller e Nino Rota».
Biglietti 34,50 euro (ridotto: 12 euro) sui siti www.fastickets.it e www.zedlive.com.
Michele Bugliari
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