Rodrigo che diventò Alessandro VI papa del lusso, delle amanti e degli intrighi

ALESSANDRO VI Rodrigo de Boria y Boria, chiamato più comunemente Rodrigo Borgia, nasce presumibilmente nel 1431 presso Valencia nel regno di Aragona. Ottenuta la laurea in diritto canonico a Bologna, inizia la sua fortuna quando lo zio Alfonso sale al soglio con il nome di Callisto III e lo nomina cardinale a venticinque anni. Comincia l’accumulo dei benefici ecclesiastici.
Il Borgia amministra i vescovadi di Verona, Valencia, Cartagena, traendone grandi somme di denaro. Nel 1492 si apre il conclave per la morte di Innocenzo VIII. Il cardinale vicecancelliere Rodrigo Borgia, passionale, carnale, amante del lusso e del fasto, ha da poco oltrepassato i sessant’anni. Dopo alcuni scrutini è nominato papa con il nome di Alessandro VI. Un nome che nella storia della chiesa evoca intrighi e delitti. Si distingue subito per la sua condotta, a dir poco disinibita. Che non cerca mai di nascondere. Anche se agli inizi del suo pontificato, la sua politica nepotista favorisce gli spagnoli e i vari figli e parenti, i primi atti fanno sperare in un’amministrazione più oculata, interessata alla giustizia alla pace alla guerra santa. Ma presto si fa trascinare in problemi politici che ne rivelano il carattere timido ed incerto. Non riesce in tal senso ad impedire la discesa del francese Carlo VIII in Italia. Il personaggio che dà una svolta alla politica di Alessandro VI è Gerolamo Savonarola. Il frate fiorentino non esita ad attaccare la curia romana considerandola causa di ogni male. E senza citarlo, lo stesso papa.
Dopo essere stato scomunicato, Fra’ Girolamo sollecita le potenze cristiane a convocare un concilio per deporre il papa simoniaco, eretico e infedele. Colui che vede nella chiesa solo uno strumento per elevare e arricchire la propria famiglia. Ricorrendo a qualsiasi mezzo, violenze e omicidi compresi.
Ma non tutti sono disposti a seguirlo nella disobbedienza al pontefice. E quindi lo abbandonano. Il Savonarola è condannato a morte. Da questo momento in poi Alessandro VI è nelle mani di un uomo che ama e teme. Il figlio Cesare, detto il Valentino, fonte di ispirazione per la figura del Principe di Niccolò Machiavelli.
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