Rogo di Londra, «Gloria l’abbiamo trovata ora aspettiamo anche Marco»
Il cadavere della giovane era al 23° piano della Grenfell Tower: comparazione fatta con il calco dentale. Le famiglie: «Devono rientrare insieme, era il loro sogno»

PADOVA. Il corpo di Gloria è stato trovato lì, nell’appartamento di 60 metri quadrati dove era iniziata la sua nuova vita a Londra. Ora manca quello di Marco, la speranza è che sia solo questione di tempo. Al di là degli accertamenti medico-legali le famiglie dei due giovani fidanzati morti il 14 giugno scorso nel rogo della Grenfell Tower hanno deciso che devono tornare in Italia insieme. Questo era il loro sogno e sarà rispettato, anche adesso che non ci sono più.
La veglia di preghiera per Gloria e Marco
«Ormai è ufficiale, il corpo di Gloria è stato ritrovato», ammette Maria Cristina Sandrin, avvocato della famiglia Trevisan. «Siamo stati contattati dalla Farnesina il 23 giugno per la comunicazione del riconoscimento del corpo, avvenuto tramite le impronte dentarie», spiega il legale. «Il riserbo dei parenti nella diffusione della notizia è stato dovuto al desiderio di aspettare che fosse ritrovato anche il corpo di Marco».
Grenfell Tower, minuto di silenzio per le vittime: le lacrime dei vigili del fuoco
Ventiquattro piani, oltre 500 persone che ci vivevano all’interno, un bilancio da sempre incerto tra sopravvissuti, dispersi e deceduti. Non è facile per le famiglie di Gloria Trevisan e Marco Gottardi destreggiarsi in questa tragedia sotto gli occhi del mondo intero. Non è facile farlo da Camposampiero e da San Stino di Livenza, nonostante i frequenti contatti con l’Ambasciata italiana. Per rendere più veloce l’identificazione del corpo i genitori di Gloria sono riusciti a recuperare un calco dentale dal dentista di fiducia a Camposampiero. L’hanno inviato a Londra ed è grazie a quello che il medico legale ha potuto dire con sicurezza che il corpo che giaceva sul pavimento di uno degli alloggi al ventitreesimo piano era proprio quello della ragazza ventisettenne della provincia di Padova.
Per quel che riguarda Marco, invece, si dovrà procedere con la comparazione del Dna. In questi giorni i familiari hanno inviato in Inghilterra numerosi effetti personali (lo spazzolino da denti, la borsa della palestra) nella speranza che in laboratorio si riesca a ricavare il Dna da confrontare poi con ciò che si trova all’interno della torre.
ESCLUSIVO Il nostro inviato a Londra sotto la Grenfell Tower
Il dubbio di molti è che i due fidanzati fossero rimasti intrappolati sulla tromba delle scale, tentando una disperata discesa. La relazione medico-legale sembra invece confermate la loro presenza (almeno quella di Gloria Trevisan) all’interno dell’appartamento.
«Purtroppo l’identificazione dei resti del giovane richiederà tempi diversi. Le famiglie stanno compiendo tutti gli sforzi in loro potere perché il loro desiderio era vederli rientrare in Italia insieme, ma più di questo non possono fare», continua l’avvocato Sandrin.
La notte del 14 giugno le famiglie ricevono le telefonate dei loro ragazzi. L’intenzione iniziale di Marco e Gloria è solo di tranquillizzare i loro cari. Arriveranno i vigili del fuoco, tutto si risolverà. Invece no. Il fuoco divampato al quarto pianom a causa del corto circuito di un frigorifero non trova alcuna resistenza, si alimenta a causa del rivestimento termico infiammabile con cui la Torre è stata impacchettata con i recenti lavori di ristrutturazione. E così arriva fin lassù, agli ultimi piani della Grenfell, con il fumo che invade ogni ambiente. Poco dopo le 4 del mattino i genitori di Gloria e Marco perdono ogni contatto con i due giovani. Prima che la linea telefonica cada, Gloria parla al telefono mentre mamma e papà registrano: «Mi dispiace tanto, non potrò più riabbracciarvi. Avevo tutta la vita davanti, non è giusto, non voglio morire. Io volevo aiutarvi, vi ringrazio per tutto quello che avete fatto per me».
e.ferro@mattinopadova.it
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti:incendi
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova
Leggi anche
Video