Rogo e nube tossica, danni circoscritti

MEGLIADINO SAN VITALE. Una trascurabile presenza di monossido di carbonio sopra la caserma dei carabinieri di Casale di Scodosia e qualche traccia di acido cianidrico. Si limita a questo il “danno” compiuto dalla nube che sabato sera si è sprigionata alla Nalin Ecoservizi di Megliadino San Vitale. A sancirlo è l’Arpav, che ieri ha reso noti i primi risultati dei monitoraggi compiuti a pochi minuti dall’incendio di via dell’Artigianato.
«L’incendio ha interessato l’intero capannone, adibito allo stoccaggio dei rifiuti costituiti prevalentemente da materiali di scarto riciclabili come carta, cartone e materiale plastico, oltre all’olio idraulico della pressa coinvolta dall’incendio», puntualizza l’ente regionale.
L’Arpav ha effettuato monitoraggi con analizzatori automatici a Casale di Scodosia, in via Nuova e alla caserma dei carabinieri, per le misure di sostanze organiche volatili, ammoniaca, anidride solforosa e monossido di carbonio: «I test non hanno evidenziato valori oltre i limiti di rilevabilità strumentale, a parte la presenza trascurabile di monossido di carbonio presso la stazione dei carabinieri. E’ stato effettuato inoltre un campione istantaneo di aria con canister per la determinazione delle sostanze organiche volatili sempre in via Nuova». Gli esami non sono terminati qui: sono stati compiuti monitoraggi sottovento a circa 150 metri dallo stabilimento per determinare l’eventuale presenza di diossine, benzofurani, idrocarburi policiclici aromatici e policloro bifenili. Gli esiti di quest’analisi non sono ancora stati resi noti. Un particolare esame, con fiale rivelatrici e analizzatori automatici, ha rilevato in questo raggio tracce di acido cianidrico e di monossido di carbonio. Campioni d’aria sono stati infine raccolti nel piazzale della chiesa casalese, in via Monte Rosa a Megliadino e, domenica mattina, in via Colmelli Gorna a Casale. Rassicuranti le prime sentenze dell’Arpav: «Le analisi effettuate sui canister nel corso della notte dal laboratorio Arpav di Padova evidenziano che le sostanze organiche volatili ricercate sono inferiori al limite di rilevabilità o a livello di tracce».
Tutto sicuro, dunque, anche se i sindaci locali hanno comunque mantenuto in vigore le ordinanze che vietano il consumo di frutta e verdura raccolte nelle vicinanze della Nalin. Ieri, intanto, i vigili del fuoco di Este sono ritornati nel capannone per spegnere altri due focolai rimasti a covare in alcuni container. Sempre a scopo precauzionale, il consorzio di bonifica Adige Euganeo ha provveduto da subito a effettuare uno sbarramento naturale a monte nello scolo che ha raccolto le acque usate per domare l’incendio.
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