Rogo nel bar per l’assicurazione
Il Blu Notte Caffè di Arsego fu dato alle fiamme dopo una razzia: ora sono indagati i due titolari

SAN GIORGIO DELLE PERTICHE. È la sera del 18 maggio 2014. Ad Arsego, in via Piovego nel Blu Notte Cafè, viene messa a segno una razzia da ladri esperti che, dopo aver disattivato il sistema di sorveglianza, rubano indisturbati. Doppia fortuna: qualche minuto dopo divampa un rogo che cancella ogni traccia di quel passaggio e distrugge il locale.
Rogo doloso.
«È da 3 mesi che gestiamo il locale, unica nostra fonte di guadagno.... Dentro è tutto nero e bruciato. Siamo assicurati, il nostro desiderio è quello di ripartire e rimettere tutto a posto» avevano commentato i titolari l’indomani. Titolari che ora sono finiti sotto accusa con altri due (presunti, finché non c’è una sentenza) complici. L’accusa? Concorso in danneggiamento seguito da incendio aggravato e in fraudolenta distruzione di beni assicurati. L’obiettivo? Incassare il premio assicurativo dalla compagnia Axa. Nove giorni prima era stata stipulata una polizza per furto e incendio, valore di 120 mila euro.
Gli indagati.
Il pm Maria D’Arpa ha chiuso l’inchiesta, atto preliminare alla richiesta di rinvio a giudizio. Rischiano il processo quale mandanti i due soci che gestivano il locale Luciano Mistro, 55 anni di Camposampiero, in via Straelle San Pietro, e la moglie di origine ungherese Ildiko Kozla, 39 anni; quali esecutori Diego Campagnolo, 27 di San Giorgio in Bosco in via San Francesco, e Paride Pajaro, 41 di Curtarolo in via 25 Aprile, tutti difesi dall’avvocato Alberto Di Mauro.
L’inchiesta.
Aveva preso subito la giusta direzione l’indagine anche in seguito all’esposto presentato dall’Antifrode di Axa Assicurazioni (di cui è responsabile Giovanni Pascone) attraverso l’avvocato trevigiano Aloma Piazza. Troppe coincidenze strane. È solo il 9 maggio 2014 che Ildiko Kozla sigla la polizza aumentando da 80 a 120 mila euro il premio, rispetto alla precedente gestione dalla quale era stata comprato il Blu Notte Caffè a febbraio. Non solo. L’atto di cessione d’azienda e relativo acquisto (15 mila euro) prevedeva il saldo in tre rate mensili garantite da altrettante cambiali, mai onorate e protestate. E proprio il 9 maggio la società proprietaria dell’immobile, Sibe sas, aveva avviato davanti al tribunale di Padova il procedimento di sfratto per morosità nei confronti di Blu Notte sas (la società della coppia). Il motivo? Non era stata pagata una rata dell’affitto. In più è emerso che, tra il maggio 2013 e il gennaio 2014, risultavano cambiali protestate a carico della donna per 7.511.76 euro. I riscontri hanno confermato i sospetti: nessun segno di effrazione o scasso da parte dei ladri. E allora, solo tanta fatica per ripulite il cassettino dei due videopoker? Mistro – alle spalle una sfilza di precedenti per assegni a vuoto, ricettazione, bancarotta fraudolenta, violazione delle disposizioni sul controllo delle armi, sottrazione di cose sottoposte a pignoramento – acquistava le scorte per il bar come se la situazione fosse molto critica. Ma la notte dell’incendio, pur informati, i coniugi erano rimasti a dormire a Gardaland dove avevano trascorso la giornata: fatto strano per una famiglia che si dichiarava in difficoltà finanziaria. Tra il 2015 e il 2016 Mistro aveva subito due furti in un altro bar da lui gestito (il Coccorotto a Castello di Godego nel Trevigiano). E poco prima aveva stipulato una polizza assicurativa.
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