Roma, il sindaco Ignazio Marino si è dimesso

ROMA. Il sindaco di Roma Ignazio Marino si è dimesso. Le voci insistenti di un'uscita di scena del primo cittadino, sotto attacco tra l'altro per le spese istituzionali, si rincorrono da ieri e sono state ribadite questa mattina anche in ambienti del Pd romano. E proprio ieri, Marino aveva annunciato che avrebbe ripagato di tasca sua tutte le spese sostenute con la carta di credito del Comune. "Basta con le polemiche, meno di 20mila euro in due anni". "Tutto il mio impegno ha suscitato una furiosa reazione - scrive Marino nel messaggio in cui annuncia le sue dimissioni - Sin dall'inizio c'è stato un lavorio rumoroso nel tentativo di sovvertire il voto democratico dei romani. Questo ha avuto spettatori poco attenti anche tra chi questa esperienza avrebbe dovuto sostenerla. Oggi quest'aggressione arriva al suo culmine. Ho tutta l'intenzione di battere questo attacco e sono convinto che Roma debba andare avanti nel suo cambiamento. Ma -prosegue- esiste un problema di condizioni politiche per compiere questo percorso. Queste condizioni oggi mi appaiono assottigliate se non assenti. Per questo ho compiuto la mia scelta: presento le mie dimissioni". E aggiunge: "Presento le mie dimissioni. Sapendo che queste possono per legge essere ritirate entro venti giorni. Non è un'astuzia la mia - assicura - è la ricerca di una verifica seria, se è ancora possibile ricostruire queste condizioni politiche".
Le reazioni. L'immagine del Campidoglio illuminato e la scritta "Marino si è dimesso, metteteci alla prova". Così il Movimento 5 Stelle commenta su Facebook il passo indietro del sindaco di Roma. "Il lavoro del M5s - spiegano - ha permesso di smascherare le balle di Marino. Queste dimissioni rappresentano il fallimento di Renzi e del Pd. Siamo pronti a governare! Metteteci alla prova!"
Posted by MoVimento 5 Stelle on Giovedì 8 ottobre 2015
Il leader della Lega Nord Matteo Salvini guarda già oltre. "Il 'sindaco' Marino si è dimesso: finalmenteeeeeeeeeee! Fra non molto toccherà anche a Renzi"., scrive su Twitter e aggiunge l'hashtag #Romaliberata.
Il "sindaco" #MARINO si è DIMESSO: finalmenteeeeeeeeeee! Fra non molto toccherà anche a #Renzi. #Romaliberata
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 8 Ottobre 2015
Il Pd si dice soddisfatto della scelta del sindaco della capitale e in una nota scrive: "Esprimiamo apprezzamento per il gesto di responsabilità con cui Ignazio Marino ha ritenuto di presentare le proprie dimissioni da sindaco di Roma. È una scelta giusta che dimostra la sua volontà di mettere al primo posto l'interesse della città. Il Partito Democratico assicura il massimo impegno per continuare ad affrontare i problemi di Roma - aggiunge la nota - e per garantire la piena riuscita dell'imminente Giubileo, occasione di rilancio della città, cui devono essere dedicate tutta l'attenzione e le energie possibili, mettendosi a disposizione del futuro commissario di Roma".
"Grazie all'esposto presentato in procura da Fratelli d'Italia e dal capogruppo in Assemblea capitolina, Fabrizio Ghera, le bugie del sindaco sono state smascherate e per Roma è finito l'incubo Marino - spiega Giorgia Meloni, presidente di FdI - Ma il caso Roma è solo l'ultimo di una lunga serie di fallimenti di amministrazioni guidate da coalizioni di sinistra. Crocetta in Sicilia, De Magistris a Napoli, Pisapia a
Milano, Marino a Roma - continua la Meloni - hanno come comune denominatore il totale fallimento dell'azione amministrativa e l'irresponsabile difesa acritica del Pd e di Renzi. Finalmente Marino va a casa ma la Capitale d'Italia non pu• permettersi di essere ulteriormente sacrificata sull'altare dei calcoli elettorali di Renzi: siano i cittadini a scegliere da chi essere guidare, a Roma come al governo della Nazione".
"Le dimissioni di Marino sono un atto responsabile che apprezziamo - commenta il segretario romano di Sinistra ecologia e libertà Paolo Cento - Ora al lavoro per non riconsegnare la città alla destra e offrire ai romani un governo di rottura con cricche e potentati e capace di risolvere i problemi dei romani dai rifiuti al trasporto pubblico".
MI DIMETTO MA POSSO RIPENSARCI ENTRO VENTI GIORNI? MARINO IN STATO CONFUSIONALE, MANDATE UN'AMBULANZA AL...
Posted by Roberto Calderoli on Giovedì 8 ottobre 2015
Roberto Calderoli, vice presidente del Senato, attacca invece Marino sulla lettera di dimissioni. " 'Fermi tutti: mi dimetto da sindaco di Roma. No anzi mi dimetto ma sapendo che ho venti giorni per ripensarci e rimanere al mio posto. Magari ci ripenso...' - scrive su Facebook - Mi pare che il povero Marino sia in stato confusionale. Chiamate un'ambulanza al Campidoglio, presto..."
La giornata. Nel pomeriggio si sono dimessi anche il vicesindaco Marco Causi, l'assessore ai Trasporti Stefano Esposito e l'assessore al Turismo Luigina Di Liegro. "Non si può andare avanti in questo contesto", ha detto all'Agi Esposito. L'esponente Pd, che aveva già definito "inevitabile" la fine di questa amministrazione, osserva che "Roma ha bisogno di una giunta autorevole" e non "di finire tutti i giorni sui giornali per una questione di scontrini".
Stamattina, dopo che, per mancanza del numero legale anche al quarto appello, la seduta dell'Assemblea capitolina è stata rimandata a domani, il sindaco di Roma si è chiuso nel suo studio insieme ai suoi fedelissimi per decidere cosa fare, viste le forti pressioni esercitate da destra e sinistra, seguito da un vertice tra Marino e gli assessori della sua Giunta, anche con i presidenti dei municipi. Nel pomeriggio,il commissario del Pd Matteo Orfini e il segretario di Sinistra ecologia e libertà Paolo Cento si sono sentiti e hanno concordato questa linea: attendere un passo indietro del sindaco, altrimenti all'ordine del giorno della loro riunione la possibilità di sfiduciare in Aula il primo cittadino. Dopo di che, nella sede nazionale del Pd, Orfini ha incontrato prima gli assessori dem della giunta e poi diversi consiglieri dem.
Piazza del Campidoglio è stata blindata sin dalla mattina. I giornalisti sono stati invitati ad allontanarsi e a posizionarsi dietro le transenne predisposte dalle forze dell'ordine che impediscono di avvicinarsi all'ingresso principale del Comune.
Oltre ai cronisti, era presente un presidio del Movimento 5 Stelle che chiede a gran voce le dimissioni di Marino. Anche Sinistra ecologia e libertà chiede un passo indietro del primo cittadino di Roma."Confermiamo che siamo di fronte a una situazione grave, si è eroso il rapporto di fiducia tra sindaco e città - ha spiegato il capogruppo di Sel in Campidoglio Gianluca Peciola - Salvo cose clamorose, ovvero notizie diverse da quelle che abbiamo appreso, chiediamo un passo indietro". Presente anche il Nuovo centro destra con una figura di cartone con l'immagine del sindaco di Roma e la scritta "Bye bye Marino #gameover". I militanti hanno gridato più volte lo slogan "Marino vattene" e mostrato dei cartelli con su scritto "Restituito al mittente". "Finalmente questo sindaco va a casa - dice la coordinatrice regionale di Ncd Roberta Angelilli - Liberiamo Roma dal peggiore sindaco della storia. Era ora. La sua colpa maggiore: la completa inefficienza dell'amministrazione. La città in questo momento ha bisogno di una svolta".
Tra i manifestanti, c'erano sono anche i sostenitori del sindaco che sventolano fogli con su scritto "Marino resisti". "Credo che alla fine si debba valutare solo il lavoro della giunta - dice uno dei manifestanti - se avesse detto il falso, ma ho dei dubbi e comunque sarà la magistratura a stabilirlo, allora dovrebbe dimettersi". C'è chi è sceso in piazza indossando una t-shirt con la scritta: "Io sto con Marino perché sta facendo risorgere Roma".
Nel pomeiggio, piazza del Campidoglio era ancora piena di manifestanti. Divisa. Come allo stadio, le "curve" pro e contro Marino si sono fronteggiate a suon di slogan: da una parte ci sono i supporter del sindaco di Roma al grido "Marino resisti", dall'altra le opposizioni che replicano con il coro "Dimissioni". Le forze dell'ordine si sono schierate in cordone tra le due fazioni.
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