Ron «Tra cielo e musica» quarant'anni dopo Nada e quell'esordio a Sanremo

A destra e a sinistra due immagini di Ron Il cantante in concerto stasera a Noale Al centro Jon Bon Jovi La band del New Jersey suonerà domenica sera a Udine nell’unica tappa italiana
Era il 1970 quando cantava al Festival di Sanremo, in coppia con Nada, Pa' diglielo a ma', catapultato sul palcoscenico canoro più importante d'Italia a soli 16 anni. Oggi Ron, a 41 anni da quel debutto, fa il punto di questo lungo percorso artistico - che lo ha visto anche affrontare il mestiere di attore - nel concerto «Ron tra cielo... e musica», in programma stasera (ore 21.15) a Noale nella Rocca dei Tempesta. Il cantante di Garlasco sarà accompagnato da un'orchestra di 40 elementi, la Ritmico Sinfonica Italiana diretta dal trevigiano Diego Basso, che con Ron ha stretto un sodalizio artistico, tradotto in tre grandi eventi musicali nel Veneto. Stasera la sua voce si unirà a quelle di 35 giovani dell'Art Voice Academy. In scaletta i brani più famosi della sua carriera: da «Il gigante e la bambina» a «Una città per cantare», da «Vorrei incontrarti tra cent'anni» a «Joe Temerario». Ron non si limiterà a cantare imbracciando la chitarra, ma parlerà anche di memorie e personaggi di una carriera straordinaria. «Quest'anno sono 41 anni di attività musicale, ci sarebbe da raccontare molto - dice alla vigilia dello spettacolo - Più vado avanti e più sento la necessità di non fermarmi alla musica. Non si può dire proprio tutto con una canzone che dura quattro minuti». Ron ricorderà come sono nati i suoi più grandi successi. Inizialmente solo come autore di musiche (Piazza Grande del 1971 per Dalla ha la sua firma), poi come arrangiatore con Francesco De Gregori (nel mitico tour Banana Repubblic del 1979) o Antonello Venditti. «In quegli anni nasceva la scuola dei cantautori, di cui io non facevo parte - ricorda il cantante - Scrivevo solo le musiche e facevo gli arrangiamenti. È del 1981 il primo album tutto mio, Stelle di dicembre, che parla del terremoto in Irpinia». L'impegno sociale, e non il politico, ci tiene a sottolineare, è ciò che lo ispira: «Con il sociale si può raccontare molto». Fu così anche con «Il gigante e la bambina», grande successo che presentò al Disco per l'estate 1971. Il testo di Paola Pallottino (la stessa di 4 marzo 1943) parla di uno stupro, cronaca vera che Ron trattò con estrema poesia. «Ma all'epoca dovemmo censurare la strofa della violenza - ricorda - non si poteva raccontare. Oggi, invece, i media andrebbero a nozze». Il suo senso del «sociale» si esprime anche nella voglia di essere più vicino al pubblico: «Faccio concerti in acustico in rocche o castelli. Non importa se ci sono solo 200 persone, ma il fatto che hanno deciso di venire a sentire me. Quando salgo sul palco sento ancora il brivido di quando avevo 17 anni». E spesso ha accanto un'orchestra, come quella di Basso, «un uomo importante e con una rara sincerità artistica». Li accomuna anche l'avere fondato due scuole per formare nuovi talenti musicali: «Mi piace l'idea che qualcuno molto giovane ce la faccia. Ma sono basito di fronte a realtà come Amici o X Factor, in cui emerge di più il carattere e non quello che sai fare». Ron, 58 anni d'età e 41 di canzoni, ha un cuore giovanissimo e tanta voglia di futuro. Il suo nuovo disco uscirà nella seconda metà del 2011 e vi collaborano cantautori americani. Quanto a Sanremo, che lo lanciò, non ci crede più: «In questo momento è inutile. Visto che le radio sono in mano alle major, per promuovere dischi e arrivare a più persone possibili oggi c'è solo internet».
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