«Roncajette chiuso, si rischia il degrado»

CAMIN. Domenica della scorsa settimana, alle 15.30, il cancello principale di accesso al parco Roncajette, 95 mila metri quadrati, “gioiello” tra i più grandi della città, era incatenato. Un'altra periferia abbandonata, parco o non parco. A denunciarlo è l'ex consigliere del Partito Democratico, vicepresidente del Pd, nonché residente nel quartiere Nereo Tiso. A renderela cosa più grave, secondo il Democratico, il fatto che secondo il sito ufficiale del Comune, il parco dovrebbe rimanere aperto dalle 8 alle 17. «Di fronte ad una splendida giornata di sole», riferisce Tiso, «vedere chiusi i quasi 100 mila metri quadrati del Roncajette, con tanto di cancello incatenato, è stato avvilente. Nei paraggi solo una persona che faceva correre il suo cane, libero dal guinzaglio, qualche auto parcheggiata lungo la stretta stradina che porta all’ingresso del parco e nulla che facesse trapelare la voglia di poter cambiare qualcosa in questa periferia che si immerge nei capannoni della Zip; nulla che spinga ad entrare nel parco anche solo per una passeggiata. Dentro il parco tutti i viali sono coperti da foglie e rami secchi, evidenza che da mesi nessuno ci mette piede per fare un po’ di pulizia». Non poteva mancare un affondo politico: «D’altronde qui si è lontani dai riflettori. Non c’è segnale che dica che il parco possa venire rianimato e che si stia intraprendendo una strada, come era stato fatto precedentemente, per volerlo consegnare a qualche associazione che lo gestisca ed evitare che si crei ciò che l’amministrazione Bitonci dice in maniera grossolana di combattere: il degrado».
La precedente amministrazione aveva progettato piste ciclabili che collegavano i parchi fra loro, in particolare il Roncajette era candidato ad ospitare una passerella di unione con il vicino parco Fenice.
«Bitonci non affronta il tema della smart city», rincara Tiso, «forse troppo complesso e lungimirante per chi è abituato ad elencare i problemi per rispondere senza risolverli. I parchi sono una straordinaria risorsa per la città e bisogna iniziare oggi perché si rianimino domani. Ma, evidentemente, l’attuale amministrazione non sente questo problema: le periferie sono lasciate al loro destino così come i parchi che stanno oltre le mura. Un declino inesorabile al quale si sta assistendo, ma che non ha lo stesso fascino della falsa sicurezza».
Elvira Scigliano
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