Roncajette rinasce con il presepe
Una famiglia alluvionata dà vita alle figure di Gesù, Giuseppe e Maria

IL PRESEPE DI RONCAJETTE Emanuele Righetti con la moglie Paola e Luca rappresenta la Sacra Famiglia A sinistra la zona che ricorda l’alluvione di novembre
PONTE SAN NICOLÒ.
Comincia all'insegna del presepe vivente il 2011 di Roncajette, la frazione di Ponte San Nicolò duramente colpita dall'alluvione dello scorso 2 novembre. Giunto all'ottava edizione, il presepe diventa ogni anno sempre più grande e registra una presenza sempre maggiore di visitatori, con volontari e figuranti in costume provenienti anche da fuori parrocchia.
Moltissime persone ieri pomeriggio, ben prima dell'orario di apertura, si erano affollate di fronte al sagrato e alla chiesa parrocchiale, in attesa che prendessero posto i personaggi del presepe, più di un centinaio fra pastori, soldati, sommi sacerdoti e re magi. Soddisfatta Antonella, giovane signora di Roncajette, una delle organizzatrici: «Abbiamo allestito il tutto nel giro di una settimana, quando è passata la paura per la nuova piena. L'alluvione quest'anno fa assumere al nostro presepe un nuovo significato. Io credevo che tutte le persone che negli anni scorsi ci davano una mano, questa volta per via dei danni dell'alluvione non avrebbero avuto più il tempo e la voglia di aiutarci. Invece hanno risposto tutti, con ancora più entusiasmo di prima». All'interno della chiesa, su una cappella laterale, cantori e musicisti, tutti in costume, alternano canzoni a letture sul Natale, sotto la direzione dal giovane parroco, don Pierpaolo Peron. Sul presbiterio, al posto dell'altare, la natività vera e propria: Gesù, Giuseppe e Maria sono interpretati dai Righetti, residenti in via san Fidenzio, una delle strade più colpite dall'inondazione. Il padre, Emanuele, meccanico, che ha avuto l'acqua sia in casa che nell'officina, che sorge sempre in via san Fidenzio, spiega: «Il presepe vivente è una bella esperienza che ci aiuta a ripartire». La moglie, Paola, racconta: «Nostro figlio Luca è nato il 24 novembre, poco prima del Natale e poco dopo l'alluvione, un segno benaugurante per ricominciare, un simbolo della vita che continua». Fuori dalla chiesa, vicino alle botteghe del presepe, una piccola zona, circoscritta da sacchi di sabbia, è volutamente allagata. Ricordo e testimonianza visiva di una tragedia che Roncajette non può e non vuole dimenticare. Il presepe vivente può essere visitato anche oggi pomeriggio, l'orario è dalle 15 alle 17.30.
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