Ryanair rifiuta l’imbarco, 15enne abbandonata in aeroporto

PADOVA. Abbandonata in aeroporto a Barcellona per le “bizze” di un’operatrice Ryanair. Una situazione davvero paradossale, con la compagnia aerea irlandese che si rifiuta di collaborare persino con il Consolato Generale d’Italia a Barcellona. E così a Vittoria Bettio, sedicenne di Este, non resta che tirare fuori il portafogli e cercarsi un altro aereo. La storia è di un mese fa ma solo in questi giorni, dopo le risposte prive di buon senso di Ryanair, la famiglia di Vittoria ha voluto denunciare pubblicamente il fatto.
VACANZA CON GLI AMICI
Lo scorso 29 luglio la ragazza, prossima a compiere 16 anni, è partita da Bologna alla volta di Barcellona con un gruppo di dodici persone, amici e quasi tutti coetanei. Si è presentata a check-in e gate con la carta d’identità e tutto è filato liscio. «Prima della partenza ci siamo informati con la Questura di Padova: da 14 anni in su i ragazzi possono viaggiare negli Stati dell’Ue con la sola carta d’identità» spiega mamma Margherita «Per scrupolo abbiamo affidato a Vittoria anche una lettera, firmata da me e mio marito, in cui davamo l’assenso al viaggio e in cui segnalavamo la presenza di un maggiorenne nella comitiva di amici».
STOP ALL’AEROPORTO
Il 4 agosto, all’aeroporto “El Prat” di Barcellona, la situazione è stata ben altra. «Gli operatori di Ryanair hanno negato a Vittoria la possibilità di imbarcarsi per l’Italia» racconta ancora incredula la madre «Il motivo? Sarebbe mancato un assenso dei genitori a viaggiare da sola». Eppure il documento con le firme dei due, redatto per puro scrupolo, era stato mostrato agli operatori: «L’impiegata all’imbarco lo ha ritenuto falso. Ha addirittura ipotizzato che persino la carta d’identità fosse falsa». Vittoria ha chiamato preoccupata a casa e inutili sono stati i tentativi di dialogo tra il personale al gate e i genitori della quindicenne. Continua mamma Margherita: «Ho contattato la Questura di Padova, chiedendo se era possibile un loro intervento. Mi è stato risposto che i documenti di Vittoria erano sufficienti a viaggiare e che non c’era pertanto alcun motivo di opporsi all’imbarco».
IL CONSOLATO
La Questura ha fornito ai Bettio il numero del Ministero degli Esteri, che a sua volta, ha messo a disposizione il numero del cosiddetto “urgentologo”, un funzionario del Consolato Generale d’Italia a Barcellona. Patrizia Frisina, cancelliere amministrativo del Consolato, ha contattato Ryanair al numero dedicato all’assistenza speciale. Al funzionario ha risposto l’operatrice Iguana: «Nessun impiegato Ryanari rivela il proprio cognome, neanche alla ragazza è stato fornito il cognome dell’impiegata che l’aveva respinta all’imbarco», si legge nella dettagliata relazione fornita dal Consolato ai Bettio. La voce grossa del funzionario italiano è servita a ben poco: Iguana, a un certo punto, gli ha persino riagganciato il telefono in faccia. «Da quel momento ho impiegato un quarto d’ora in tentativi inutili per trovare un altro numero» riferisce il cancelliere «Ho richiamato il numero di prima, mi ha risposto la stessa Iguana alla quale ho fatto presente che non avrebbe dovuto riattaccare il telefono al funzionario di un Governo straniero».
VOLO ALTERNATIVO
Dopo tre ore, vari interlocutori e parecchie incomprensioni, Ryanair chiarisce al Consolato che la compagnia aerea, nel sito ufficiale, consiglia ai minori di viaggiare con una lettera di assenso dei genitori. Consiglia, non impone. E comunque quel documento c’era. «Dopo estenuanti trattative Ryanair si è resa disponibile a imbarcare mia figlia, e un ragazzo che si è offerto di rimanere con lei, con il volo delle 22.10» spiega mamma Margherita «Prima però avrei dovuto presentare un reclamo online, descrivere dettagliatamente l’accaduto, inserire vari codici e ovviamente sperare che tutto andasse al meglio. Ho deciso di evitare ulteriori rischi e ho aiutato mia figlia a trovare un altro volo». Vittoria e l’amico hanno quindi acquistato due biglietti con Vueling (spendendo 240 euro totali) e – senza alcun problema all’imbarco – sono tornati a casa.
DENUNCE E RISARCIMENTI
«Mi sono presentata in caserma per sporgere denuncia contro Ryanair ma mi è stato consigliato di procedere, prima, con un reclamo ufficiale» continua la madre della giovane «Solo ieri, formalmente, Ryanair mi ha risposto che non ho alcun diritto di depositare reclami. È incredibile: hanno abbandonato una minorenne in uno Stato straniero, hanno ritenuto falsi dei documenti più che validi e si sono persino permessi di non dar retta ad un funzionario del Consolato: cos’altro bisogna fare secondo loro per sentirsi almeno in torto?»
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