Sala Cavalleggeri, oltre 350 firme contro l’abbattimento: «Uno spazio storico»

Superate le 350 adesioni alla petizione per salvare la sala Cavalleggeri, destinata a essere abbattuta per i lavori al parco Prandina. I firmatari: «Spazio centrale, usato da associazioni e cittadini. Non esistono valide alternative»

La sala Cavalleggeri
La sala Cavalleggeri

Ha superato le 350 sottoscrizioni la raccolta firme on line per salvare la sala Cavalleggeri, destinata a essere abbattuta con i lavori di realizzazione del parco Prandina. Una petizione lanciata da alcuni esponenti del mondo culturale e ambientalista, che da sempre frequentano la sala per incontri pubblici e riunioni. Spesso è stata utilizzata, infatti, anche per le sedute della Consulta di quartiere centro.

«Chiediamo al Comune di fermare l’abbattimento di questa sala pubblica che è stato restaurata negli anni scorsi ed è oggi attivamente utilizzata da molte realtà cittadine: cori amatoriali, gruppi di yoga, corsi di lingue, doposcuola, attività associative e culturali – scrivono i proponenti della petizione – Si tratta di uno spazio centrale, facilmente raggiungibile da vari quartieri della città, che verrà ulteriormente valorizzato con l’attivazione della linea 3 del tram, che passerà proprio lì davanti».

Tra i firmatari ci sono l’ex presidente dell’Ordine degli architetti Giovanna Osti e poi i professionisti Luisa Calimani, Vittorio Spigai, Sergio Ventura, e i medici Roberto Marinello, Patrizia Longo e Giuliano Fabbris.

«Non esistono attualmente, tra gli spazi comunali disponibili, sale di pari capienza altrettanto centrali e ben collegate con i mezzi pubblici. Le alternative oggi proposte si trovano in zone periferiche, difficilmente accessibili, e quindi non adatte a iniziative che coinvolgono persone provenienti da tutto il territorio comunale – prosegue la petizione – L’edificio ha inoltre un valore storico: è ciò che rimane dell’antico fronte nord della caserma di artiglieria costruita nel 1888, in gran parte abbattuto alla fine degli anni ‘50 per realizzare l’ultimo tratto di corso Milano. La sua conservazione è dunque un atto di memoria urbana».

Nel progetto del nuovo parco all’ex Prandina verranno mantenuti solo i tre edifici vincolati dalla Soprintendenza, ma in uno di questi dovrebbe trovare spazio anche una sala civica con lo stesso uso dell’attuale sala Cavalleggeri. Il comitato avrà comunque presto un incontro con il vicesindaco Andrea Micalizzi, che sta seguendo il progetto del nuovo parco delle mura di San Benedetto. —

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