Sala slot chiusa a Cittadella tra assegni falsi e denunce

CITTADELLA. Sala slot di Cittadella chiusa nel giro di poche settimane, i tavoli da poker vengono pagati con un assegno “non buono” e i due ex titolari si accusano a vicenda. Una vicenda destinata a finire in tribunale, quella che vede protagonisti due ex amici di Castelfranco che, ad inizio dello scorso anno, hanno deciso di investire sulle sale slot e sul gioco d’azzardo, convinti che l’attività potesse fruttare loro guadagni interessanti. Con questi obiettivi hanno aperto una sala slot a Cittadella e sono andati ad acquistare i tavoli per giocare a poker da un rivenditore di Padova, pagando l’attrezzatura con un assegno. Nel frattempo uno dei soci, 38 anni, si è trasferito prima nel Padovano, scegliendo poi di emigrare definitivamente in Colombia. L’altro, 47 anni, lasciata Castelfranco, si è stabilito con la moglie a Resana. La dea bendata, però, non ha avuto per la coppia di soci un occhio di riguardo: la loro collaborazione è saltata dopo appena un mese e la sala giochi ha chiuso i battenti. Un game over totale, al punto che alcuni dei frequentatori abituali riferiscono che numerosi giocatori, pur avendo vinto, non hanno incassato un euro. Nel frattempo, il fornitore dei tavoli da gioco è andato giustamente ad incassare l’assegno che gli era stato dato, dell’importo di circa 3.600 euro. Ma, una volta allo sportello, si è sentito spiegare dalla banca che “il titolo risulta smarrito”. Il venditore si è quindi rivolto al socio 38enne, che nel frattempo aveva raggiunto la compagna in Colombia, che si è giustificato: «L’assegno mi è stato rubato dal mio ex socio», e proprio per questo lo aveva denunciato per furto e sostituzione di persona. Una situazione tale che la magistratura è intervenuta: il pm Francesca Torri contesta il reato di truffa al 47enne perché avrebbe usato l’assegno rubato all’amico-socio per pagare i tavoli da poker. Deciderà il tribunale. Nel frattempo pare che l’accusato abbia deciso di calare la sua carta nella partita, denunciando l’ex compagno di avventura per calunnia.
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