Al via i saldi invernali: a Padova 270 mila famiglie pronte agli acquisti, ma domina l’incertezza
Capitanio (Federmoda): «Tanti non rispettano le regole, hanno già iniziato». Ecco il vademecum di Confcommercio

Scatteranno sabato 3 gennaio i saldi invernali e saranno poco meno di un milione e 400mila le famiglie venete – su un totale di 2,1 milioni – che si dedicheranno agli acquisti scontati. A Padova e provincia la platea stimata è di circa 270mila famiglie su 400mila complessive. Numeri importanti, che tuttavia si inseriscono in un contesto tutt’altro che sereno per il commercio di vicinato.
«Siamo un po’ tra color che son sospesi – afferma Riccardo Capitanio, presidente di Federmoda Confcommercio Veneto e di Ascom Padova – perché mai come quest’anno riscontriamo tanta incertezza: avviamo questi saldi invernali con più di qualche nube all’orizzonte, anche se speriamo che il cielo possa rasserenarsi».
A pesare è innanzitutto il meteo, che potrebbe salvare la giornata di sabato ma non promette nulla di buono per la domenica. «E il tempo avverso non è mai un buon alleato dei negozi di prossimità», sottolinea Capitanio. Ma le preoccupazioni non si fermano alle previsioni atmosferiche.
Nel mirino del presidente di Federmoda c’è anche il fenomeno dei cosiddetti “saldi privati”, alimentati da una massiccia campagna social. «Registriamo saldi già partiti il 27 dicembre, con alcuni anticipi addirittura prima di Natale e con sempre meno remore nel bypassare la normativa – spiega –. Parafrasando lo slogan di una grande catena milanese che parla di “50 buoni motivi” per entrare nei propri store, direi che ormai in tanti si sono appropriati di “50 buoni motivi per non rispettare le regole”».
Nonostante tutto, anche quest’anno saranno abbigliamento e calzature a fare la parte del leone durante il periodo degli sconti, che si protrarrà fino alla fine di febbraio. Secondo una recente indagine di Confcommercio Veneto realizzata in collaborazione con Unioncamere del Veneto, circa il 70% dei consumatori intende acquistare proprio questi prodotti.
«Probabilmente la percentuale sarà anche superiore – osserva Capitanio – ma va detto che le scorte nei negozi non sono “ricche” come lo scorso anno. Le vendite natalizie non sono state eclatanti, ma gli esercenti si sono comunque riforniti meno». Una scelta che, se da un lato ha migliorato il rapporto tra venduto e acquistato, dall’altro non consentirà grandi volumi di fatturato.
A guadagnarci, però, è la qualità dell’offerta. «Chi entrerà nei nostri negozi non rimarrà deluso – assicura Capitanio – e non escludo che anche per i negozianti l’orizzonte possa schiarirsi. Come sempre, i primi giorni, se non addirittura le prime ore, ci diranno quale sarà l’andamento generale dei saldi invernali 2026».
Infine, l’appello ai consumatori: «È fondamentale riconoscere il valore del negozio di prossimità. Anche quest’anno, per Natale, abbiamo promosso la campagna “comprare sotto casa”. Un invito che rinnoviamo anche in occasione dei saldi, che restano un grande spot a costo zero per i negozi dei centri cittadini».
Saldi chiari e sicuri: il vademecum
Federmoda e Confcommercio ricordano alcune regole fondamentali per acquisti consapevoli:
- Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto;
- Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante;
- Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless;
- Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo;
- Indicazione del prezzo: obbligo di indicare il prezzo normale di vendita (tenendo conto che va indicato il prezzo più basso applicato alle generalità dei consumatori nei trenta giorni precedenti l’avvio dei saldi), lo sconto e il prezzo finale.
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