Sale il costo dei loculi e calano le tariffe dei servizi cimiteriali
VIGONZA. La giunta comunale rimodula verso il basso le tariffe dei servizi cimiteriali e dimezza le tariffe dei cinerari; un aumento contenuto è stato invece applicato alle tariffe dei loculi.
Non si pagherà più un cent per esumare una salma con raccolta dei resti mortali o per versare resti o ceneri in ossario o ancora per un’estumulazione con apertura bara.
Se si considera che fino a pochi giorni fa la prima e la terza operazione costavano al cittadino 448,35 euro e la seconda 310,86, quasi non ci si crede. Ma non è finita: scendono anche la maggior parte delle altre tariffe dei servizi cimiteriali. Su 20 voci 17 sono in diminuzione. La riduzione più consistente riguarda la prima sepoltura, che scende da 468,48 euro a 350 (118,48).
Scendono anche le estumulazioni senza apertura bara da 448,35 euro a 350 (-98,35). Le tre voci che salgono, di poco, sono la tumulazione a carico laterale 1/2 fila (da 334,77 euro a 350); la tumulazione in 3/5 fila (da 334,77 a 375); l’estumulazione con apertura bara con carico laterale (da 448,35 a 500). All’elenco dei servizi viene aggiunta la cremazione al costo di 485 euro (prima non era prevista).
Vengono anche erogati contributi a favore degli eredi: 100 euro per l’estumulazione ordinaria, 300 per l’estumulazione con invio alla cremazione per mancata mineralizzazione.
Subiscono un leggero aumento le tariffe delle concessioni dei loculi. In prima fila il costo sale da 1.862 euro a 2.100; in seconda e terza da 1.862 a 2.150; in quarta da 1.862 a 1.950; in quinta da 1,762 a 1.950. Dimezzati invece ossari e cinerari, che scendono da 784 euro a 350.
Una nuova voce riguarda le aree per tombe di famiglia che verranno a costare 1.800 euro a metro quadro. Invariato il canone annuo per l’illuminazione votiva, 18 euro; l’allacciamento invece si paga 11 euro se riguarda un loculo o un ossario e 10,98 se si tratta di inumazione. La decisione di rimodulare le tariffe è stata presa dopo la risoluzione del contratto di concessione trentennale stipulato nel 2015 dal Comune con la società veneziana Project Effe Due. Risoluzione definita l’anno scorso mediante un accordo transattivo e che sancisce il fallimento del project financing. —
Giusy Andreoli
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova