Sandro Giordani si candida a primo cittadino «Tornare orgogliosi di essere monselicensi»

Verso le elezioni: il coordinatore della civica Sì Monselice si rivolge a chiunque si senta deluso dal governo della città negli ultimi dieci anni 
BELLUCO - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - CANDIDATO SINDACO DI MONSELICE SANDRO GIORDANI
BELLUCO - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - CANDIDATO SINDACO DI MONSELICE SANDRO GIORDANI

IL PERSONAGGIO



«Sa cosa mi piacerebbe? Incontrare per strada persone orgogliose di essere di Monselice, di vivere a Monselice. Persone che invitino a casa loro un amico a cui vogliono bene e che gli dicano: vieni a vedere in che bella città vivo, vieni a vivere anche tu qui. È perché credo che questo non sia solo un sogno che ho deciso di candidarmi». Sandro Giordani, coordinatore della civica Sì Monselice, è da oggi disponibile ad entrare in prima persona nella competizione elettorale che fra tre mesi o poco più darà un nuovo sindaco a Monselice. Con l’ambizione di essere lui quella persona. Non come espressione di un raggruppamento determinato ma quasi per esclusione: sarà a capo di un fronte alternativo a chi ha governato negli ultimi dieci anni, di chi ritiene che nell’ultimo decennio Monselice avrebbe potuto crescere invece che declinare, che avrebbe potuto svilupparsi secondo un progetto invece che barcamenarsi inseguendo le emergenze, che avrebbe potuto unirsi invece che dividersi.

«Sono integralmente civico» dice e ribadisce Sandro Giordani, che non vuole essere qualificato semplicemente come candidato del centrosinistra. «Del resto» taglia corto «con gli egoismi e i personalismi non si va da nessuna parte, il mio motto è tutti utili e nessuno indispensabile. Credo in un progetto che costruisca la totale unità del fronte dell’alternativa, dimenticando beghe del passato e puntando avanti. Dai mondi ambientalisti a tutte le forze civiche e democratiche ai moderati di centro. Solo uniti potremo vincere e svoltare. Il mio progetto guarda a chiunque sia convinto che la città avrebbe meritato di più. Incontro tante persone che la pensano così ed è spesso difficile incasellarle in un raggruppamento. I nove punti che hanno fatto sintesi del progetto, sono frutto di due mesi di lavoro intenso di persone eterogenee ma animate dallo spirito giusto. Ora è il momento di alzare il tiro sotto il profilo delle ambizioni e della qualità. Lo stiamo facendo con una serie di incontri che servono a coagulare persone sensibili che ascoltino stimoli, esperienze, esempi raccontati in maniera “potabile”, chiara per tutti. Venerdì scorso avevamo due esperti che da quindici anni si occupano di rigenerazione urbana, smart city, introduzione del digitale nella quotidianità, i professori Masiero e Della Puppa: ascoltarli significava aprire le menti con esempi su scala europea, mondiale. Costruire una visione che vada oltre il proprio naso».

Cominciamo dal metodo, di cosa ha bisogno Monselice?

«Di progettualità a medio-lungo termine» replica Sandro Giordani «della scelta di priorità, di disponibilità ad ascoltare e a capire, di competenza per mettere a frutto l’enorme potenzialità inespressa. Vediamo cosa sono la Rocca, il centro urbano: quanto potrebbero essere valorizzati e rendere di più? Ma con la semplice posizione e le infrastrutture che ha Monselice, come si può accettare che abbia lo stesso numero di attività produttive di Este che è decentrata e meno popolosa? Monselice è imballata dal punto di vista dei servizi, del commercio, delle potenzialità che può generare. C’è un disegno delle destre che da anni stanno investendo per immaginare Este come capitale della Bassa Padovana, ma questo ruolo spetta a Monselice ed è lì che dobbiamo tornare. Ragionando e dialogando con tutti, anche con Este, ma avendo chiaro l’obiettivo».

Altri elementi del progetto?

«L’ambiente, perché non possiamo più ammalarci e morire avvelenati dall’inquinamento. Il lavoro perché non ci devono più essere giovani o padri di famiglia che devono andarsene da Monselice per lavorare. La sicurezza, perché è un’esigenza e un diritto. I servizi sociali e gli aiuti alle famiglie per investire nei diritti di tutti, specie dei più deboli. La valorizzazione delle immense bellezze di Monselice e la rigenerazione urbana contro il degrado e la continua chiusura dei negozi di prossimità, per fare di Monselice il luogo del buon vivere».

Suo cugino Sergio, sindaco di Padova, cosa pensa della candidatura?

«Mi conosce e quindi si guarda bene dal darmi suggerimenti, mi ha raccontato però quanta fatica faccia e quanta passione sia necessaria e ci metta. Quando mi ha detto che si candidava gli ho ribattuto che era matto, vedo che sta facendo un lavoro splendido a Padova. Lo apprezzo moltissimo». —

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