Sant’Anna, volontario parrocchiale aggredito da un minorenne: è in prognosi riservata

Un 71enne, volontario della parrocchia di Sant’Anna, è stato colpito con un pugno da un 17enne di origine straniera dopo un diverbio scoppiato in piazza. L’uomo, caduto e feritosi alla testa, è ricoverato all’ospedale di Padova in prognosi riservata

Alessandro Cesarato
Il luogo in cui è avvenuta l'aggressione
Il luogo in cui è avvenuta l'aggressione

Grave episodio di violenza mercoledì sera nel quartiere di Sant’Anna. Erano da poco passate le 19.30 quando un 71enne, ex dirigente comunale oggi in pensione e da anni volontario attivo della parrocchia, è stato aggredito da un ragazzo all’esterno del patronato dove era in corso una riunione condominiale.

Secondo le ricostruzioni, l’uomo era uscito insieme a don Giorgio De Checchi per chiedere a un gruppo di adolescenti di fare meno rumore nella piazza antistante, dove stavano disturbando con urla e atteggiamenti provocatori. Il confronto, nato con toni pacati, è però rapidamente degenerato. Uno dei giovani, un minorenne italiano di 17 anni, figlio di una famiglia di origine albanese ben integrata nel tessuto cittadino, ha reagito in modo violento alle richieste, andando in escandescenze.

«L’ho fermato», racconta don Giorgio, «per chiedergli perché continuassero con quell’atteggiamento irrispettoso. Il volontario ha provato a calmarlo, ma il ragazzo gli ha sferrato un pugno in pieno volto. È crollato a terra privo di sensi, battendo la testa». Sotto gli occhi attoniti dei presenti, che hanno iniziato a uscire di corsa dagli spazi della sala parrocchiale, sul selciato è rimasta un’ampia macchia di sangue, poi ripulita.

Immediato l’intervento dei soccorsi.

Il 71enne è stato trasportato in codice rosso all’ospedale di Padova. Ricoverato in neurologia, è in prognosi riservata per un grave trauma cranico. Le sue condizioni sono stazionarie. È sempre rimasto cosciente, ma viene tenuto sotto osservazione continua.

Il giovane aggressore è stato rapidamente identificato anche grazie alla collaborazione di parrocchiani e residenti, alcuni dei quali presenti al momento dei fatti. I carabinieri hanno proceduto alla denuncia per lesioni personali gravi.

L’episodio ha scosso profondamente l’intera comunità. L’uomo aggredito è figura molto conosciuta e stimata, impegnato in parrocchia anche in attività proprio per i ragazzi. Proprio questo legame con i più giovani, anche quelli più problematici, secondo molti, rende ancora più incomprensibile l’esito di quella che avrebbe dovuto essere una semplice richiesta di rispetto. «Forse pensava di avere più credito, di essere ascoltato», confida un parrocchiano, «invece è stato colpito con una violenza inaspettata».

La sindaca Lucia Pizzo, insieme ad alcuni consiglieri comunali, è arrivata sul posto subito dopo l’accaduto. «Il Comune sta cercando da tempo di tessere relazioni, promuovendo iniziative educative e sociali, ma è evidente anche servono strumenti nuovi. Esiste sempre un confine sottile tra disagio, degrado e responsabilità individuale ed educazione personale. Come è sottile il limite tra rischio di cadere in strumentalizzazioni, generalizzazioni e minimizzazioni».

Come tra l’altro è stato ribadito in consiglio comunale proprio qualche giorno fa, il fenomeno della violenza giovanile riguarda tutta Italia e i sindaci su questo non nascondono le proprie preoccupazioni. La sicurezza non è una materia in capo alle amministrazioni locali ma allo Stato.

Ai Comuni spetta però mettere in campo iniziative per supportare le forze dell’ordine (come la videosorveglianza) e semmai mettere in campo politiche sociali ed educative più efficaci.

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