Sant’Anna Morosina accoglie il presepe di Pieve

CURTAROLO. Il gruppo dei presepisti di Sant'Anna Morosina si candida ad ospitare nell'ex asilo della frazione sangiorgense l'opera del maestro Mauro Marcato, ovvero lo storico presepe di Pieve di Curtarolo sfrattato dal vecchio teatro. Il trasloco forzato è stato deciso dal parroco per dare corso ai lavori di sistemazione dell’edificio, ma il gruppo dei presepisti di Pieve ha alzato le barricate, trovando sostegni ovunque: «Non possono essere cancellati 20 anni di arte e di storia» dicono. E da Emilio Squizzato, una delle anime del presepe di Sant’Anna Morosina, arriva un gesto di apertura: «Anche a Sant’Anna abbiamo una storia importante, iniziata nel 1980 quando, insieme a mio cognato, ci siamo messi in moto per fare il presepe in chiesa. Nel 1982 dalla chiesa ci siamo spostati in una cantina, lì vicino. Nascevano così le prime statue e a darci una forte mano c’era proprio Mauro Marcato, per una decina d’anni al nostro fianco». Questa comune passione per i presepi ha cementato una grande amicizia. «Marcato», continua Squizzato, «ha immaginato la doppia Natività con il das. Verso la fine degli anni ’90, l’allora parroco, don Giuseppe Campagnaro, ci ha proposto di trasferire il presepe nell’ex asilo, chiuso da un paio d’anni». Un gruppo che raccoglie tante persone del paese: elettricisti, falegnami, artigiani, talenti artistici. «La quasi totalità delle statue verrà cambiata entro il 2018, quando Sant’Anna Morosina ospiterà il congresso nazionale dei presepi, l’ultima volta in Veneto è stata 30 anni fa a Villa del Conte».
Sant’Anna potrebbe diventare la nuova casa del presepe di Pieve? «Mauro Marcato è un amico e il gruppo di Sant’Anna Morosina lo ha già contattato per vedere di trovare una soluzione logistica, anche temporanea: queste sono tradizioni che legano un paese e fanno comunità. E poi Marcato è bravissimo, un talento internazionale, è davvero un dispiacere pensare che un’opera di questa portata non abbia un luogo in cui stare». Con i presepisti si schiera anche il vicesindaco di Curtarolo, Eddy Bazzan: «Il presepio di Pieve è un’opera d’arte che emoziona, dove i personaggi sembrano venire incontro e parlare al visitatore. La Natività è toccante, con la straordinaria scena di Maria che allatta il Bambino: inoltre, ci sono molti riferimenti all’incontro fra culture e religioni. Negli anni l’amministrazione comunale ha contribuito alla divulgazione dell’opera, patrocinando e sostenendo economicamente il gruppo degli “Amici del presepio”, che a nome di tutta la cittadinanza ringrazio di cuore». Il Comune spinge per una soluzione: «Comprendiamo le esigenze della parrocchia, tuttavia siamo rammaricati per questa decisione: abbiamo incontrato il gruppo nei giorni scorsi e ci stiamo adoperando per trovare una collocazione alternativa, purtroppo non abbiamo strutture comunali idonee come dimensioni e, comunque, andrebbe posto vicino a un edificio di culto». Curtarolo vuole mantenere il presepio: «So che ci sono richieste per trasferirlo fuori Pieve», osserva il vicesindaco, «ma non vorremmo ciò accadesse: la bellezza di un’opera d’arte arricchisce tutta la comunità. Ci impegniamo a fare il possibile affinché il presepio trovi al più presto una idonea collocazione e sia fruibile dal più ampio numero di persone: è una delle nostre meraviglie, che insieme all’Oratorio francescano devono essere recuperate e valorizzate degnamente».
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