S’arrabbia col giudice e gli sputa addosso

Agricoltore di Campodoro a processo a Vicenza per una lite di vicinato si mette in guai peggiori
Tribunale di Vicenza edificio
Tribunale di Vicenza edificio

CAMPODORO. Al culmine dell’ira, mentre lo stavano accompagnando fuori dalla stanza, si è girato e, rivolgendosi al giudice, ha sputato per terra. Quindi è stato portato via, e si è calmato prima di andarsene a casa.

È avvenuto ieri mattina, intorno alle 10, in tribunale a Vicenza. Alla fine del corridoio al piano terra del palazzo di giustizia, riservato alle aule d’udienza del giudice di pace, era in programma il processo a carico di Luigi Fantin, 56 anni, di Campodoro, e di suo fratello più giovane Roberto. I due imputati, difesi dall’avvocato Luca Segalla, erano finiti alla sbarra dopo una baruffa di vicinato fra proprietari di terreni agricoli: sono accusati infatti di lesioni, ingiurie e minacce a Ferdinando Mirra, 80 anni, e a suo figlio Adriano, di Camisano, assistiti dall’avvocato Francesco Cibotto.

In aula, davanti al giudice Anna Parpajola, c’erano i due imputati, Adriano Mirra, gli avvocati e il pubblico ministero onorario Stefano Conte. Il giudice aveva proposto alle parti un tentativo di conciliazione: i fratelli avrebbero potuto risarcire le presunte vittime, le quali a quel punto avrebbero potuto ritirare la querela. Luigi Fantin, a quelle parole, sarebbe scattato come una molla, urlando di tutto, in dialetto, contro i rivali. «Da vittima divento colpevole», il suo ragionamento. L’avvocato Segalla ha cercato di calmarlo, ma Fantin era una furia: le urla si sono sentite per mezzo tribunale. Il pm Conte è uscito a chiamare le guardie giurate della Rangers, di sorveglianza in tribunale, che hanno poi bloccato Fantin accompagnandolo in atrio. Ma prima che arrivassero lui si sarebbe girato, sputando al giudice. Un gesto che gli è già valso una segnalazione da parte del pm al procuratore per oltraggio a magistrato in udienza: il reato prevede pene fino a tre anni di reclusione.

Lo show del padovano (per il quale sono intervenuti anche i carabinieri della procura) sarebbe durato qualche minuto, con urla e insulti ai Mirra e con un’aggressione verbale al giudice. Quando si è allontanato, l’udienza è proseguita - stante l’impossibilità di conciliazione fra le parti -, ed è stata poi rinviata a settembre, quando saranno sentiti i testimoni.

«I miei clienti hanno assistito immobili e spaventati» ha detto l’avvocato Cibotto «mentre l’avvocato Segalla si è comportato in maniera encomiabile. Denuncia? No, lasceremo correre». «È durato tutto pochi istanti» ha precisato l’avvocato Segalla «È un uomo semplice che non ha saputo contenersi. Credo che rinuncerò all’incarico».

Diego Neri

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