Sartori, sequestrati beni per un milione

La scure della Finanza sull’orefice latitante: due immobili, una barca da 17 metri, un’auto sportiva e quote di cinque società
Di Elena Livieri

ARZERGRANDE. La scure della Finanza si è abbattuta sull’orefice Ivone Sartori, ormai da mesi latitante in Florida e su cui pendono le accuse di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio e al reinvestimento con l’aggravante della transnazionalità. I finanzieri hanno sequestrato due unità immobiliari, una barca da diporto da 17 metri, un’auto sportiva e quote di cinque società per un valore di un milione e 350 mila euro. Secondo la Procura di Padova Sartori avrebbe organizzato un sistema per investire nel campo immobiliare a Miami soldi provenienti dai reati di usura, estorsione ed evasione fiscale.

Lo scorso febbraio, nell’ambito della stessa indagine, erano scattate le manette per Elisabetta Mirti, contabile torinese esperta di escamotage fiscali, oltre che il divieto di espatrio per la figlia di Sartori, Nicole, e per la compagna Monica Donà con il primario dell’ospedale di Piove Tito Sala. L’orefice non è mai rientrato da Miami anche perché c’è un’ordinanza di custodia cautelare in carcere che lo attende qui. In questi mesi le indagini a suo carico sono proseguite. E dopo la perquisizione in casa sua in via Montagnon ad Arzergrande dello scorso luglio, quando i carabinieri hanno scoperto in una intercapedine del muro documenti e titoli che comprovavano l’acquisto delle unità immobiliari negli Usa, mappe e indicazioni delle società statunitensi impiegate e le prove della consegna da parte degli “amici” delle somme di denaro per gli investimenti oltreoceano, è arrivato in questi giorni il provvedimento delle fiamme gialle.

Il sequestro ha colpito un’abitazione a Piove di Sacco, il ristorante Ai Merli a Cambroso di Codevigo (il provvedimento riguarda la sola proprietà dell’immobile e non la gestione dell’attività commerciale), una Audi S8, una barca da diporto lunga 17 metri che da sola vale almeno 350 mila euro e quote di cinque società per un valore complessivo di un milione 350 mila euro. Si tratta di beni di proprietà o anche solo nella disponibilità di Sartori.

I militari della tenenza di Piove di Sacco, al comando del tenente Marino Roma, hanno ricostruito in questi mesi l’intero patrimonio mobiliare e immobiliare in capo all’orefice, portando alla luce una serie di investimenti e spese notevolmente superiori rispetto alle dichiarazioni dei redditi presentate da Sartori. In questo modo sono riusciti a individuare e determinare il valore dei beni accumulati grazie ai reati che gli vengono contestati. E da qui il sequestro ordinato dal tribunale di Padova.

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