Sato, una famiglia di edicolanti
SAN LAZZARO. Giulio Sato, classe 1946, va in pensione dopo aver passato la vita tra i giornali. Figlio “d’arte” (papà Sante edicolante al Biri e alla Fiera e mamma Iole in via Maroncelli) è stato messo al mondo mentre la mamma lavorava nella sua edicola. A soli 3 anni era “strillone” in Fiera. A 9 gestiva da solo l'edicola. A 25 ha aperto in piazza Giovanni XXIII dove ha lavorato per 40 anni con la moglie Caterina.
In casa erano 7 fratelli e quasi tutti hanno ricevuto il battesimo dell’editoria. Tra le edicole vendute e quelle passate di mano, resistono ancora due fratelli: Luigi in via Turazza e Agnese alla Cittadella. Giulio, ufficialmente in pensione, ha passato il testimone a Fausto Properzi, ma la mattina è sempre in piazza Giovanni XXIII a leggere il giornale e fare due chiacchiere con i “vecchi” clienti. Gli è passata sotto gli occhi la storia della zona industriale. E’ stato testimone di periodi difficili, gli scioperi degli anni Settanta; ma anche di anni d’oro, il decennio a cavallo tra anni Ottanta e Novanta.
«Questo mestiere ce l’avevo nel sangue», racconta, «ed è finita per diventare una “dinastia”: i miei genitori contavano su di me e non potevo deluderli. Molto devo a mia moglie: fin da ragazza si è sempre accontentata di qualche domenica pomeriggio libera. Rifarei tutto da capo, fatiche comprese. Ma penso che con la nostra generazione saluteremo per sempre gli edicolanti Sato».(e.sci.)
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